In via Malpighi, nell’area dove sorgeva Villa del Legno, non arriverà un supermercato Esselunga. A fare chiarezza, dopo le voci circolate nei giorni scorsi, è l’assessore all’Urbanistica, Ambiente e Mobilità Luca Ortolani, che precisa: “Sorgeranno due piccoli capannoni per attività artigianali, uno dei quali ospiterà la Tecnut, azienda del proprietario dell’area che si occupa di forniture industriali, mentre l’altro potrà essere dato in affitto”. Verrà realizzato anche uno spazio commerciale non alimentare di circa 100 metri quadri, destinato a un bazar di tipo cinese, simile ad Abc. L’intero intervento, tra l’altro, non è un segreto. E’ stato approvato dal consiglio comunale e la relativa delibera è già agli atti. L’istruttoria è conclusa e mancano le ultime autorizzazioni prima di stabilire la data ufficiale di inizio lavori.
“No alle superfici di vendita di oltre 1500 mq”

L’assessore Ortolani ha colto l’occasione per ribadire la linea ferma del comune di Faenza rispetto all’insediamento di grandi superfici di vendita, soprattutto nel settore alimentare. “Le attività commerciali sotto i 1500 metri quadri possono aprire se conformi agli strumenti urbanistici – spiega -, senza necessità di un passaggio dalla giunta comunale”. È il caso di negozi di scarpe, casalinghi, pet shop o piccoli discount che restano al di sotto di questa soglia. “Con superfici inferiori a 1500 mq siamo nell’ambito della una libera iniziativa imprenditoriale – precisa -, a patto che siano rispettate le regole urbanistiche vigenti». Le cose cambiano, e di parecchio, per le grandi superfici di vendita oltre i 1500 metri quadri. Qui l’iter è più complesso. “Serve un accordo territoriale, approvato dalla Provincia di Ravenna – afferma Ortolani – e vistato dalla Regione Emilia-Romagna. Questo perché occorre valutare le ricadute sull’intero sistema commerciale del territorio, coinvolgendo anche i comuni limitrofi”.
Esselunga a Faenza non aprirà
Eppure da mesi si rincorrono le voci sull’arrivo di Esselunga a Faenza, destando non poche preoccupazioni tra i commercianti. Non è un mistero che la grande rete di supermercati lombarda si stia espandendo in Romagna. Dopo il punto vendita di Ravenna, inaugurato un anno fa, è in programma a breve l’apertura dello store a Forlì ed è certo che la catena abbia messo gli occhi anche su Faenza. Ma dalla giunta di palazzo Manfredi arrivano le rassicurazioni: in città non c’è posto né per Esselunga, né per altri superstore simili. ”Le voci circolate in questi giorni – precisa Ortolani – sono totalmente infondate. E’ risaputo che Esselunga cerca spazi tra i 2000 e i 2500 metri quadrati. Da anni abbiamo detto no a nuove superfici di vendita superiori ai 1500 mq. Non c’è necessità di realtà di questo tipo, né nel centro urbano né nelle aree limitrofe. Gli insediamenti come il centro commerciale Le Maioliche, rispondono già a quell’offerta. Oggi il commercio sta cambiando: si privilegia la spesa di prossimità, più frequente e orientata ai prodotti freschi, con punti vendita più piccoli e diffusi sul territorio. La grande superficie, con enormi parcheggi e strutture di logistica complesse, non rappresenta più un valore aggiunto per una città come Faenza». Ortolani ricorda anche come l’evoluzione del commercio sia cambiata negli ultimi vent’anni: «Un tempo c’era l’idea che la crescita della città passasse anche attraverso l’arrivo di nuove grandi superfici. Oggi, invece, il modello di sviluppo per Faenza si basa su un tessuto commerciale di qualità, servizi di prossimità e su una città più vivibile e accessibile, anche con interventi sulla ciclabilità e la mobilità sostenibile. La grande superficie non è più sinonimo di progresso: gli ipermercati perdono quote di mercato a favore di punti vendita più piccoli e dell’e-commerce».
Di fronte alla ex sede di Villa del Legno probabilmente un punto vendita Famila
Certo è che la grande distribuzione su Faenza non molla. Sempre in via Malpighi, ma di fronte alla ex sede di Villa del Legno, dove al momento c’è un parcheggio dismesso, dovrebbe sorgere un nuovo punto vendita della catena Famila. La pratica istruttoria sull’area, di circa 1000 mq – e quindi non soggetta all’approvazione della giunta comunale – dovrebbe, salvo intoppi, concludersi entro l’anno. Non è l’unica. Anche le catene Despar ed Eurospin avevano messo gli occhi su Faenza, ma le pratiche non sono mai arrivate in fondo. Insomma, voci a parte, il fermento c’è. “Di richieste ne arrivano tante – conclude Ortolani – nella grande distribuzione c’è una competizione sfrenata. Questo non significa però che tutte vadano in porto. Sotto i 1500 mq non spossiamo fare più di tanto, sopra non abbiamo nessuna intenzione di concedere le autorizzazioni”.
Barbara Fichera














