Dopo due anni in missione a Mwanza, in Tanzania, con l’associazione Ami di Faenza, la ventisettenne Maria Stella D’Angeli, originaria di Bagnacavallo, vive oggi a L’Aia, in Olanda, insieme al fidanzato Alessandro Neri. Qui lavora come sarta, mentre lui studia ingegneria informatica. Il cuore di Maria Stella è ancora in Africa, dove sogna di tornare per realizzare un progetto dedicato ai bambini di strada.
Intervista a Maria Stella D’Angeli
Maria Stella, come sei arrivata in Olanda e come mai hai scelto questa professione?
Dopo due anni in Tanzania, il mio fidanzato Alessandro ha deciso di proseguire gli studi universitari e ha scelto l’Olanda per frequentare ingegneria informatica. L’ho raggiunto a marzo 2024, dopo aver terminato la mia esperienza in missione. Stabilirci qui non è stato semplice all’inizio, ma ora ci troviamo bene. Avendo studiato modellistica e fashion design, ho deciso di lavorare nel settore e ora sono impiegata in una sartoria nel centro dell’Aia. Ci occupiamo principalmente di riparazioni sartoriali, un servizio molto richiesto anche qui, dove i sarti stanno scomparendo.
Com’è la vita nei Paesi Bassi?
Molto diversa rispetto all’Italia. Gli olandesi hanno un approccio più composto e riservato, sono educati e silenziosi. Qui tutto funziona molto bene: le strade, i servizi pubblici, la burocrazia. Anche la mobilità è differente: mentre in Italia dominano le automobili, qui sono le biciclette ad avere la precedenza e tutta la città è strutturata per favorirne l’uso.
Gli stipendi sono più alti.
Tutto è più caro. Gli affitti partono da 1.500 euro al mese, ma anche gli stipendi sono proporzionati. In generale, è un sistema bilanciato.
Quali progetti hai per il futuro?
Il mio obiettivo è tornare in Tanzania ad aprile per avviare un progetto a sostegno dei bambini di strada. Durante i due anni trascorsi a Mwanza con Ami, ho conosciuto un’associazione locale, Upendo Daima, che si occupa proprio di questi bambini. Mi sono affezionata molto a loro e ho capito che quello è il mio posto: voglio aiutarli a costruirsi un futuro. Quando sono tornata in Italia, ho contattato la sezione olandese di Upendo Daima, che raccoglie i fondi per il progetto. Insieme abbiamo deciso di creare una nuova figura di volontaria responsabile della comunicazione tra l’Europa e la Tanzania. L’idea è di raccogliere testimonianze, storie e aggiornamenti per i donatori, dando un volto umano al cambiamento che il loro aiuto può generare.
In cosa consisterà il tuo lavoro in Tanzania?
Il mio ruolo sarà duplice. Da un lato, starò sul posto per aiutare direttamente i bambini di strada, dall’altro raccoglierò le loro storie e le riporterò in Europa, per sensibilizzare e mantenere attiva la rete di sostegno. È un progetto a lungo termine, con obiettivi da raggiungere entro il 2026. L’idea è di alternare periodi in Tanzania con momenti di incontro e divulgazione in Europa.
Come pensi di sostenere economicamente questa iniziativa?
Ho avviato una campagna di raccolta fondi, rivolta anche alla Romagna, per coprire i costi del mio mantenimento in Tanzania: vitto, alloggio, connessione internet, computer e strumenti di lavoro. Sarò autonoma nella gestione delle risorse, in modo da garantire la massima trasparenza. Vorrei lanciare questo progetto anche nel mio territorio di origine, coinvolgendo Bagnacavallo, Faenza e tutta la regione. Spero di trovare sostenitori interessati a dare un contributo concreto a questa causa. A breve sarà online un sito internet, con tutte le informazioni per chi vorrà supportare questa iniziativa.
Anche Alessandro condivide il tuo progetto?
Sì, mi sostiene completamente. Per ora è concentrato sugli studi e sulla costruzione della sua carriera, ma ci aiutiamo a vicenda, cercando di incastrare i nostri progetti di vita. Il nostro obiettivo è riuscire a realizzare entrambi i nostri sogni, rispettando le scelte e le aspirazioni di ciascuno.
Come possono aiutarti le persone interessate?
Chiunque voglia sostenere il progetto può contattarmi via email mstelladangeli@gmail.com. Spero che questa iniziativa possa crescere anche grazie al supporto della mia comunità in Romagna.
Barbara Fichera