Quindici giorni di sospensione della procedura di licenziamento dei 60 lavoratori dell’azienda Lafert di Fusignano, tempo che servirà per un confronto tra impresa, sindacati e Rsu.
L’intesa è stata raggiunta oggi in viale Aldo Moro a Bologna, al termine dell’incontro convocato dall’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, al quale erano presenti il sindaco di Fusignano, Nicola Pondi, l’Ad dell’azienda, Cesare Savini, Confindustria Veneto Est, le organizzazioni sindacali e le Rsu.

Il tavolo di salvaguardia occupazionale per Lafert, azienda che produce motori elettrici, arriva dopo l’annuncio, a metà gennaio, della chiusura il 31 marzo dello stabilimento e della procedura di licenziamento collettivo dei 60 dipendenti.
Al termine dell’incontro è stato siglato un verbale dove si formalizza “che a partire da oggi e per la durata di giorni 15 la procedura di licenziamento collettivo si intende sospesa, unitamente a iniziative di agitazione proclamate dalle organizzazioni sindacali. Questo per consentire alle parti di sviluppare un approfondito confronto sullo stato e le prospettive industriali e finanziarie del sito produttivo di Fusignano, nel contesto del gruppo Lafert”.
Al termine del confronto si tornerà in Regione, al tavolo di salvaguardia occupazionale, per fare il punto.
“Ora le parti- ha detto l’assessore Paglia al termine dell’incontro- hanno il tempo e la possibilità di confrontarsi sulle prospettive industriali e finanziarie del sito di Fusignano. Ci aspettiamo che da questo percorso possa venire un nuovo passo avanti”.
Lafert Group ha sede a San Donà di Piave (Venezia) e, oltre a Fusignano, ha uno stabilimento a Noventa di Piave (Ve): fa parte, a sua volta, della giapponese Sumitomo. Sono complessivamente oltre 800 i dipendenti, di cui 60 nello stabilimento del ravennate.
I sindacati, nel corso dell’incontro durato oltre cinque ore, hanno richiesto il ritiro della procedura di licenziamento, nonché il rilancio dell’attività industriale del sito produttivo. La delegazione sindacale infatti è convinta che nonostante l’azienda si trovi ad operare in un segmento di mercato in momentanea crisi, la decisione della Società risulti in gran parte incomprensibile e sproporzionata.
Stabilito inoltre che ci sarà un nuovo tavolo di discussione, martedì 28 gennaio, nella sede di Confindustria Venezia.
“Ci auguriamo – dichiarano congiuntamente i sindacati – che questo passaggio serva a chiarire i reali contorni di questa complicata vertenza e che possa essere di viatico al fine di trovare una soluzione che eviti la dispersione di 60 posti di lavoro e la soppressione di uno storico stabilimento della Bassa Romagna.”
Lafert S.p.A si dice invece disponibile a individuare delle opportunità di reindustrializzazione dello stabilimento di Fusignano al fine di ricollocare i dipendenti.
“Utilizzeremo le prossime due settimane per spiegare in dettaglio la situazione di difficoltà in cui da tempo versa lo stabilimento di Fusignano, con l’obiettivo di fugare i dubbi, chiarire nuovamente i motivi della decisione presa e lavorare per il futuro dei dipendenti – dichiara Cesare Savini, AD di Lafert S.p.A. –
Siamo disponibili a trovare insieme alle parti sociali tutte le soluzioni possibili per favorire la rioccupazione del personale sul territorio e ci impegniamo a individuare progetti di reindustrializzazione dell’area da parte di soggetti interessati a investire sul sito di Fusignano e dare vita a una nuova realtà produttiva”.