Giornata di grande festa domenica scorsa per Russi, con il suono a festa delle campane. Chiesa di Sant’Apollinare piena e, in mezzo ai russiani, anche un gruppo di francofoni africani, composto da alcune famiglie di immigrati residenti a vicino a noi. Dietro all’altare un corposo coro parrocchiale con componenti di ogni età e diversi strumenti. Ai lati dell’altare il gruppo dei ragazzi partecipanti a una settimana comunitaria. Con loro suor Giampaola, badessa di Sant’Umiltà, una sua consorella e quattro sorelle della congregazione belga della Sacra Famiglia di Helmet: Suor Cécilie e suor Micheline venute dal Congo per vivere a Russi nella nostra parrocchia; suor Brigitte che ha fatto il viaggio con loro e suor Dora (guatemalteca) arrivata da Bruxelles per accompagnare l’inserimento delle consorelle in questa che per loro è la prima presenza stabile in Italia.
Il viaggio delle suore dal Congo a Russi

Ma facciamo un passettino indietro. Chi è partita da più lontano ha cominciato da est (città di Bukavu) un po’ in nave, poi in aereo dalla capitale Kinshasa ad Addis Abeba, quindi dalla capitale dell’Etiopia alla nostra capitale, infine un breve Roma – Bologna. Qui, venerdì scorso, le attendeva don Emanuele per il tratto finale con vista sulle nostre campagne. Una volta a Russi, visita e breve preghiera di ringraziamento nella chiesa arcipretale con don Luca, pranzo in parrocchia e poi riposo nella loro casa in via Giordano Bruno. Sabato, visita ai gruppi di catechesi e al ritrovo degli amici della Papa Giovanni XXIII in festa per i 100 anni della nascita del loro fondatore don Oreste Benzi. Quindi, tutti insieme alla messa prefestiva (chiesa piena) nel corso della quale il diacono Claudio Violani ha ricordato nell’omelia che don Oreste amava il brano di Geremia della prima lettura che parla del popolo di Dio festoso nel ritornare dall’esilio, assieme allo zoppo e al cieco, alla donna incinta e alla partoriente.
La messa a Sant’Apollinare

La domenica, alle 11, ancora chiesa piena come dicevamo nelle prime righe. Don Stanislao (polacco) e don Michel (del Camerun) accanto a don Luca che l’omelia l’ha tenuta in italiano e in francese. Alcuni bambini hanno letto messaggi di benvenuto che avevano messo su un cartellone appeso ad una colonna. A fine celebrazione, con l’aiuto di Pina (ex insegnate di francese), le nuove arrivate hanno detto qualcosa di sé e presentato in breve la loro congregazione. Il gruppo dei francofoni, con il tamburo e sotto la direzione di don Michel, ha intonato un’Ave Maria molto bella. Poi, dopo la foto di gruppo, tutti in oratorio per condividere il benvenuto in forma gastronomica e scambiare qualche parola e tanti sorrisi. Nel pomeriggio, visita a Pezzolo in occasione della sagra parrocchiale. Anche qui tanti saluti e sorrisi, uno sguardo divertito allo show delle auto senza targa su un terreno molto allentato dalle piogge dei giorni precedenti. Poi, la visita alla chiesa parrocchiale e il rientro in “casa”. Prime ore in Romagna ricche di sorrisi in grado di nascondere bene la fatica di un lungo viaggio in quanto a chilometri e ore trascorse su vari mezzi. Domenica è poi partito un altro lungo viaggio per loro, quello in cui Cécile e Micheline con il loro sorriso che arriva “da un altro mondo” cercheranno di conoscere la nostra lingua (grazie anche a Pina) e noi russiani, per accompagnarci in questo pellegrinaggio umano verso Gesù e il suo Vangelo.
Giulio Donati