“Noi non abbandoniamo nessuno, anzi, venite a trovarmi”. Davide Agresti, Assessore al Welfare del Comune di Faenza non ci sta e risponde punto per punto alle accuse mosse all’amministrazione da alcuni residenti di via Ponte romano dopo l’ultima alluvione. In quella zona a preoccupare, oltre agli interventi di sicurezza, lo stato dell’argine e delle vecchie fogne, è il ripristino delle case Acer dopo l’alluvione del 2023.

Intervista all’assessore Davide Agresti

Assessore Agresti, cosa risponde a chi dice che in via Ponte Romano durante l’ultima alluvione sono si è visto nessuno?

Intanto che non è vero. Il venerdì successivo all’alluvione, cioè 48 ore dopo, la Protezione civile si è stabilita lì con un container. È stato un caso unico a Faenza. La priorità era lo svuotamento da fango e acqua e verificare che le centrali termiche, poste al pianterreno, non avessero subito danni. I volontari della Protezione civile hanno lavorato giorno e notte per evitare il peggio. L’intervento si è concluso dopo due giorni e gli impianti elettrico e idraulico questa volta si sono salvati. La priorità era mettere in sicurezza i servizi essenziali di via Ponte romano, mi pare che lo abbiamo dimostrato.

Riguardo al rimpallo di responsabilità, lei cosa dice?

Noi ci siamo e rinnovo l’invito ai rappresentanti di via Ponte romano e ai residenti delle case Acer a confrontarsi con noi. Purtroppo già dallo scorso anno alcuni di loro hanno deciso di disertare gli incontri e non presenziano da molto tempo. Fortunatamente tanti residenti invece partecipano e si confrontano molto costruttivamente.

Tra le lamentele dei residenti nelle case Acer c’è il mancato ripristino dell’ascensore.

Siamo sempre stati molto trasparenti sui tempi di ripristino, che, nostro malgrado, non saranno immediati. In queste settimane stiamo approvando i progetti di riqualificazione dei piani terra e del ripristino degli ascensori. Sono progetti che metteremo in cantiere da qui alla fine dell’anno.

Quanto tempo ci vorrà per rimetterlo in funzione?

Come gesto di onestà intellettuale ribadisco che adesso non siamo in grado di quantificarlo. L’ascensore non è un servizio essenziale, così come non è ritenuto un servizio essenziale l’autorimessa.

Nel caso ci fossero persone con mobilità ridotta come si fa?

Abbiamo più volte detto nelle riunioni fatte con i residenti che, nel momento in cui sopraggiungesse un bisogno di mobilità diverso, a causa ad esempio dell’età che avanza, ci si siede al tavolo e se ne parla, siamo disponibili. Se non è più sostenibile vivere senza ascensore, cerchiamo una soluzione alternativa. Non abbiamo costretto nessuno a restare lì, ma è chiaro che con l’alluvione molte case Acer sono state danneggiate e anche per noi non è semplice lavorare.

I residenti lamentano di essere rimasti otto mesi senza caldaia.

I residenti delle case Acer sono rimasti senza centrale termica funzionante fino a fine ottobre 2023. Dunque l’acqua calda non andava solo per il periodo estivo e comprendiamo che sia stato un disagio non indifferente. I residenti ci hanno poi segnalato dei consumi anomali, con un primo errore di fatturazione sulle spese condominiali. Abbiamo poi risolto, andando a credito. Sulle utenze ho chiesto di avere i dettagli, se ci sono errori li riconosciamo, ci mancherebbe, ma questi dettagli non sono mai arrivati. Se i conti non tornano, c’è un’estrema disponibilità mia e di Acer, che è l’ente gestore, di guardarli insieme.

Cosa si sente di dire agli abitanti di via Ponte Romano?

Intanto che mi dispiace molto, perché mi rendo conto che la fiducia si è affievolita, complice anche l’anno straordinario e le preoccupazioni che comprensibilmente hanno i residenti, così come tanti faentini. Vorrei però che la fiducia non venisse mai meno del tutto e li aspetto: i problemi si affrontano insieme. Fosse per me, li incontrerei anche tutti giorni.

Barbara Fichera