Iniziando lo scorso anno a trattare dei “set dulùr” per riscoprirli, don Luca Ravaglia, parroco di Russi, quest’anno ha chiesto qualche contributo proprio in occasione della festa che è ormai alle porte. Sullo Zaino, il bollettino parrocchiale, egli tratterà della Fuga in Egitto, una delle situazioni che certamente mise in difficoltà la famiglia di Nazareth e in particolare Maria. La minaccia di Erode portò a fare i bagagli in tutta fretta e all’uscita dal paese, come racconta Matteo nel suo Vangelo (2, 13-14). «Non è un viaggio organizzato. È una fuga precipitosa, nella notte. – scrive don Luca – È una fuga ordinata a Giuseppe: stavolta è Maria a fidarsi di lui, del suo contemplattivo marito, dei suoi sogni, della sua capacità di cavarsela. È una fuga da Erode ad una terra dove si spera di trovare un po’ di pace, magari tra i tanti ebrei che ormai da secoli avevano le loro comunità e le loro sinagoghe in Egitto. L’angelo invita a scappare in Egitto e a restarci. Non offre lasciapassare, scorte, gps celesti, assicurazioni sul viaggio. Si dovranno arrangiare, confidando nella provvidenza». Una volta partiti, non ci sono date molte notizie, Né sulla durata del viaggio, né sui tempi e sui modi dell’accoglienza e permanenza in terra straniera. «Questo secondo dolore – insiste don Luca – rende Maria vicina ai 114 milioni di persone oggi in fuga nel mondo, 1 su 71 – sfollati interni, profughi, richiedenti asilo – costretti a scappare dai moderni Erode che seminano guerre, inquinano, depredano, perseguitano minoranze, alimentano una economia che uccide, criminalizzano chi fugge e chi li soccorre, sfiancano con infinite attese e con una burocrazia impossibile chi vorrebbe regolarizzare la propria situazione, sfruttano il lavoro dei migranti riducendoli a schiavi». La fuga in Egitto ci fa meditare sui troppi respingimenti alle frontiere, ci fa desiderare un accoglienza più diffusa, familiare, parrocchiale. Ci fa desiderare con forza il ricongiungimento familiare di tante famiglie e ci fa piangere i tanti che invece sono morti nelle stragi degli innocenti in mare o nel deserto.
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In aiuto per meditare su questo dolore, ci saranno una mostra alla chiesa Arcipretale promossa dall’associazione Ettore Masoni. “Maria ci invita a seguire Gesù”, a cura di Pier Giorgio Bentini, inaugura domenica 8 settembre alle ore 10.45. Disegni saranno esposte anche in Oratorio. Sempre domenica 8, alle 16.30 santa messa dei malati con Unzione degli infermi. Presiede don Verdiano Foschini, responsabile Unitalsi Faenza. Alle 20.30 don Stefano Vecchi, parroco a Cotignola, guiderà la processione dalla chiesa dei Servi fino allo stadio comunale, in via Giusti. Lunedì 9 settembre , alle 20.45, nella chiesa dei Servi, preghiera ecumenica con gli amici ortodossi moldavi. Martedì 10 settembre, invece, cena in Oratorio con Maria Guré Rossi, in Servizio Civile all’estero (Etiopia). Monsignor Mario Toso sarà a Russi lunedì 16 per concelebrare, alle ore 11, con i sacerdoti nativi o che hanno operato a Russi. «Maria, profuga in Egitto, – conclude don Luca – ci aiuti a trasformare quello che per tante persone è fatica, paura in incontro, conoscenza reciproca, fiducia. E ci faccia imparare dai bambini di diverse culture che più dei grandi sanno stare assieme a scuola, nello sport, in parrocchia. Con l’augurio che la Festa e la Fira sia occasione di incontro e di apertura per tutti».
Giulio Donati