“Ho talmente tanta felicità che mi scappa dalla testa”: sono queste alcune delle prime parole che Riccardo Ceroni, detto “Schérpa”, l’84enne cittadino di Modigliana diventato – tramite i social – una persona “simbolo” della terza ondata di alluvione che ha colpito la Romagna, ha rivolto al vescovo monsignor Mario Toso in visita sabato scorso al paese. Dopo aver raggiunto Traversara, Faenza e Marzeno, monsignor vescovo è infatti arrivato in mattinata a Modigliana, accompagnato dal vicario generale monsignor Michele Morandi e dal direttore della Caritas Diocesana, don Emanuele Casadio: accolto in canonica dal parroco don Marco Corradini e dal co-parroco don Stefano Rava, si è poi immediatamente recato presso il Ponte della “Tribuna”, laddove scorre il torrente Tramazzo che, nella serata del 18 settembre scorso, ha visto le sue acque gonfiarsi e invadere una parte della città, come già accaduto nel maggio 2023, lasciando nel letto del fiume macerie, legname e notevoli danni.
Il punto con il sindaco Dardi e il ringraziamento alle suore della Sacra Famiglia e la Caritas
È seguito un breve incontro in Municipio, con la presenza del sindaco Jader Dardi, dell’assessore Sabrina Samorì, di vari consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, oltre che di rappresentanti dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale, della Protezione Civile e della ProLoco: il sindaco Dardi ha fatto il punto sulla situazione attuale di Modigliana e sulle prime azioni messe in atto per fronteggiare questa nuova fase di emergenza, mentre, dal canto suo, il vescovo ha ringraziato tutti coloro che, a vario titolo, hanno aiutato la popolazione, ribadendo la disponibilità della Diocesi a una piena collaborazione con le realtà colpite e invitando le autorità a tutti i livelli a “fornire presto risposte concrete e tangibili a cittadini ormai stremati e scoraggiati”.
Successivamente, monsignor Toso si è poi recato presso il convento delle Suore della Sacra Famiglia, ringraziando i volontari della Caritas di Modigliana che hanno lì allestito e coordinato il centro di accoglienza per le persone sfollate o evacuate dalle proprie abitazioni.
Riccardo Ceroni, detto Schérpa, diventato “virale” dopo un video social
Infine l’incontro con i cittadini delle zone più colpite fra cui, appunto, anche Schérpa: dopo un caloroso momento di presentazione e di racconto di quanta gioia i giovani del paese gli abbiano regalato aiutandolo a ripulire tutto il suo magazzino dal fango, Riccardo ha invitato il vescovo Mario a seguirlo nel suo orto che si estende proprio ai bordi del Tramazzo, per fargli vedere le condizioni del fiume. “Da laico, rispetto la sua divisa e mi tolgo il cappello davanti a essa. Ma le chiedo con tutta la forza che ho – ha detto Schérpa – di impegnarsi e farsi portavoce delle nostre istanze, delle nostre esigenze con le autorità di governo, nazionali e regionali: non possiamo più aspettare, devono esserci interventi urgenti e concreti. Non è colpa del fiume se le sue acque ci invadono, ma è colpa dell’uomo che, nel tempo, ha sempre più invaso il fiume deviandone il corso e occupando il suo spazio”. A conclusione del commovente incontro, dopo numerosi abbracci, Schérpa ha voluto donare a monsignor Toso una radice di legno da lui lavorata e ripulita, “simbolo della vita, della sua preziosità e della sua forza. La tenga con sè e la stringa quando avrà momenti difficili, perchè la aiuterà!”.
Mattia Brienza