Esattamente 100 anni fa, il 7 settembre 1924, la benedizione del Cardinale Michele Lega inaugurava ufficialmente la sede della nuova filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna in piazza Carducci a Brisighella. La banca, fondata nel 1840 e da allora sempre privata e indipendente, era presente in realtà già dal 1907 a Brisighella e l’acquisto del Palazzo storico risale al 1923, ma fu proprio la benedizione del Cardinale il momento fondante di uno dei punti di riferimento storici per Brisighella.
Come ricostruisce in un bell’articolo la professoressa Clementina Missiroli, studiosa di storia locale, su 2001 Romagna, “il Palazzo della Banca come lo chiamano i brisighellesi fu costruito su un edificio molto antico, appartenente ad una delle famiglie più facoltose del paese, i marchesi Cattani. Era una di quelle abitazioni signorili in cui fece irruzione Stefano Pelloni, Il Passatore, con la sua banda nel corso dell’assalto a Brisighella il 7 febbraio 1850′. Nel 1896 il Palazzo fu acquistato dall’arciprete di Brisighella, monsignor Antonio Casanova, che nel 1909 lo cedette all’avvocato Bracchini, allora sindaco di Brisighella. La Cassa di Risparmio di Ravenna aveva aperto una filiale già nel 1907, secondo quanto ricostruisce il cronista Amedeo Malpezzi, in un manoscritto conservato nell’Archivio parrocchiale di San Michele Arcangelo, ma quando l’avvocato Bracchini decise di vendere il Palazzo nella cosiddetta ‘Piazzetta’ fulcro della vita sociale con la Collegiata, la sede dei Carabinieri, l’edicola dei giornali due caffè e vari negozi, la Cassa di Risparmio non si lasciò sfuggire l’occasione e acquistò il Palazzo il 14 luglio 1923. La banca era rappresentata all’atto dell’acquisto dal Presidente del Consiglio di amministrazione Ugo Errani e la somma pattuita fu di 224.500 lire. Già nel giugno 1923, dopo i lavori di ristrutturazione, arrivò l’autorizzazione all’apertura di tre vani su via Baccarini, ma l’atto ufficiale di inaugurazione data appunto il 7 settembre 1924. E di questo ne dà notizia un articolo del bollettino parrocchiale ‘Echi di Val d’Amone. ‘La festiva ricorrenza _ riporta il bollettino dell’epoca _, ha avuto il degno suggello di una generosa beneficenza ai vari enti del paese e del Comune’ “
La foto del tempo, come riporta ancora la professoressa Missiroli, ‘mostra il Palazzo appena ristrutturato, un edificio a tre piani con un pronunciato cornicione e i tre vani di aperture su via Baccarini. L’edificio ha conservato in questi cento anni le stesse caratteristiche architettoniche, anche se nel 1962 fu ricostruito sotto la direzione del geometra Enzo Pepi, ammodernato negli ambienti interni e consolidato nella struttura, ma esternamente rimanendo fedele al progetto originario”.