Dopo 2 anni dalla precedente edizione (l’anno scorso annullata causa alluvione), torna sabato 25 maggio la quarta edizione dell’UNIBO International New Rose Trials, il concorso interazionale della varietà di rose. Organizzato dal Dipartimento in Scienze Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Scuola di Pratica Agricola “Furio Camillo Caldesi”, dell’ Istituto Professionale per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale “Persolino-Strocchi” e del Comune di Faenza, con il patrocinio della World Federation of Rose Societies e della Società Italiana di Orticoltura, il concorso si tiene presso il roseto didattico-sperimentale “Raffaele Bazzocchi” di Faenza, che si trova presso la scuola agraria “Persolino-Strocchi” in via Firenze 194. Una giuria internazionale, composta da esperti della World Federation, tecnici del verde, paesaggisti e appassionati, valuterà le 50 novità invitate da ibridatori che fanno parte delle più importanti “firme” internazionali del breeding di rosa.
Sono 62 le nuove rose presentate da ibridatori di Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Minnesota, Italia, Giappone e Wisconsin. Tra gli elementi che la giuria di super esperti dovrà valutare ci sono la resistenza alle intemperie, ma anche rose eco friendly che necessitano di meno acqua e, naturalmente, la resistenza a parassiti e malattie. La vincitrice verrà giudicate nelle 5 categorie principali di rosa da giardino: Floribunda; Arbustive; Coprisuolo, Ibridi a grandi fiori e Rampicanti. Riconoscimenti speciali andranno anche alla “Rosa dello Studente” (la più profumata, votata dai ragazzi del Persolino- Stocchi), la “Rosa Villa Abbondanzi“, e la “Rosa Faventiae“, destinata all’esemplare che riceverà il miglior punteggio. La premiazione verrà effettuata nel pomeriggio di sabato 25 maggio, presso “Villa Abbondanzi Resort” (via Emilia Ponente 23 – Faenza), partner dell’evento.
“Questo è un concorso prestigioso” – afferma Eraldo Tura, presidente della fondazione Caldesi -, questo concorso prima si trovava a Monza, poi trasferitosi a Faenza, unica città italiana, oltre a Roma, dove si svolge la manifestazione. Per la professoressa Maria Eva Giorgioni del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro Alimentari dell’Università di Bologna “la rosa è la pianta ornamentale più coltivata e si adatta alle più disparate condizioni climatiche“. Il roseto viene gestito dagli studenti, lavoro collegato dalla didattica, grazie alla docente Romana Selli del Persolino-Strocchi. “La didattica ha un ruolo fondamentale in questo progetto – conclude Daniele Gringeri, dirigente del Persolino-Strocchi – ragazzi seguono infatti la gestione del roseto: le classi si alternano nei lavori di potatura e diserbo”.
Il roseto didattico “Raffaele Bazzocchi” della sede “Persolino” rimarrà chiuso nella mattinata di sabato per permettere alla giuria la valutazione delle rose. Dopo il grande successo delle date precedenti, il roseto sarà aperto anche per il mese di giugno per ammirare le rose risultate vincitrici. Per l’ingresso è necessaria la prenotazione.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni per la visita guidata: www.persolinostrocchi.edu.it.
Matteo Mariani