Dalla riabilitazione logopedica al sostegno psicologico, fino al supporto all’apprendimento e allo studio. Un mettere al centro bambini e adolescenti per aiutarli a superare le proprie difficoltà. Sabato 20 aprile il centro “Strategicamente insieme”, con sede a Faenza in via Granarolo 137, propone una giornata aperta al pubblico per presentare i propri servizi rivolti a bambini, adolescenti, adulti e famiglie. Alle 16 il gruppo di lavoro presenterà le attività del centro e dalle 16.30 sarà possibile visitare gli spazi e chiedere informazioni dettagliate sulle singole attività. Durante il pomeriggio sarà allestita una garden escape, ossia un’escape room per famiglie, dove giocare all’aperto e mettere alla prova le proprie abilità logiche e spirito di squadra.

L’importanza del lavoro in équipe

giulia placci
Giulia Placci

All’interno del centro collaborano diverse figure professionali: logopediste, psicologhe e psicoterapeute. I servizi offrono valutazioni su punti di forza e debolezza, identificazione di possibili casi di dislessia, discalculia, balbuzie e supporto all’apprendimento e allo studio, individuale o a piccoli gruppi. «L’obiettivo non è solo finire il compito assegnato – spiega la psicologa Giulia Placci, di Strategicamente insieme -, ma individuare le strategie per superare le difficoltà dello studente. E questo lo si fa sempre con un lavoro di équipe».

Al sostegno didattico serve unire il sostegno emotivo

Un supporto necessario per contrastare un fenomeno che, dopo la pandemia, è sempre più in crescita: quello della dispersione scolastica, su cui Placci ha realizzato una ricerca nell’ambito degli istituti della Romagna faentina. «Non dobbiamo mettere in luce solo le fragilità dei nostri ragazzi – commenta Placci -, ma anche i loro punti di forza. La scuola deve essere vissuta come un luogo accogliente nel quale potersi esprimere. E il supporto didattico deve essere accompagnato dal sostegno emotivo: per questo all’inizio delle attività del centro riflettiamo con ognuno di loro su come è andata la settimana e che voto le darebbero. E facciamo capire loro che non sono l’insufficienza che hanno preso in una verifica».

Al centro della scuola dovrebbe esserci l’alunno, ma non sempre i bisogni dell’alunno sono messi al centro dalla scuola. «Il mondo è cambiato molto velocemente negli ultimi anni – aggiunge Placci – , e non sempre la scuola è riuscita a seguire questa evoluzione. Si risente a volte di una impostazione classica che non funziona con tutti gli alunni allo stesso modo. Oggi poi, la soglia d’attenzione è calata molto». Al tempo stesso però «c’è molta più consapevolezza negli strumenti e nel supporto dato agli studenti con disturbi dell’apprendimento (Dsa) e la tanta formazione fatta dagli insegnanti ha dato i suoi frutti». In sintesi: «quello che cerchiamo di fare con Strategicamente insieme è focalizzarci sull’aspetto di cura e attenzione all’altro – conclude la psicologa – e questo è l’aspetto più gratificante del nostro lavoro: il far sentire le famiglie accolte e all’interno di un percorso nel quale dove non arriva uno arriva l’altro. E vedere come tutti i benefici che gli studenti hanno qui al centro, di riflesso, arrivino anche nella scuola».