Riattivare, nel più breve tempo possibile, la piena funzionalità della linea ferroviaria Faentina.

Con una dettagliata risoluzione, la consigliera Manuela Rontini (Partito Democratico) chiede alla giunta regionale di impegnarsi a “proseguire nel lavoro svolto nei confronti dei gestori (RFI e Trenitalia) a salvaguardia dell’infrastruttura, dei cittadini e di quanti utilizzano periodicamente la linea ferroviaria Faentina”.

La consigliera ha proposto alla Regione di “chiedere che la trasmissione delle informazioni ai territori, sulla circolazione dei treni o dei mezzi alternativi, sia immediata ed efficace e che l’offerta di mobilità alternativa risponda alle esigenze delle utenze” e di continuare insieme con il commissario di governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione, con la Struttura commissariale e con tutti gli altri Enti coinvolti, “a lavorare sul pieno ripristino delle frane lungo la tratta, affinché il ritorno alla piena funzionalità della tratta diventi un’assoluta priorità”.

Infine, Rontini chiede che la giunta regionale promuova e sostenga “eventuali iniziative istituzionali volte a tenere alta l’attenzione sulla tratta, in attesa di una sua definitiva riattivazione”.

La linea Faentina è un’importantissima arteria di collegamento. Chiusura causata da alluvione minaccia grave per economia e coesione sociale delle comunità coinvolte

La Faentina – che si snoda per 67 chilometri tra Faenza e Borgo San Lorenzo e per altri 35 fino a Firenze, “rappresenta un’importantissima arteria di collegamento tra la Toscana e la Romagna” afferma la consigliera.

La chiusura causata dall’alluvione, che ha provocato 200 frane, “si è rivelata una minaccia grave per l’economia e la coesione sociale delle comunità coinvolte”.

E’ vero che il 27 dicembre scorso la linea è stata riaperta ma rimangono irrisolte alcune criticità: rallentamenti, rotture di carico, soppressione di corse e soste prolungate.

In gennaio, le allerte meteo arancioni hanno provocato il blocco dei treni verso Faenza e “la comunicazione della sospensione è stata tardiva e le informazioni di dettaglio sono spesso state disponibili solo attraverso canali informali. I mezzi alternativi, con bus insufficienti e partenze non coordinate rispetto alle stazioni, hanno provocato l’abbandono di molte persone a terra, aggiungendo ulteriori complicazioni”.

Nonostante gli interventi, prosegue Rontini, i tempi allungati di percorrenza rendono la linea meno attrattiva.

Regione e Comuni perseguano dunque il ripristino della tratta e si riveda “l’organizzazione del monitoraggio, dell’allerta e della trasmissione delle informazioni ai territori, con la predisposizione di canali e strumenti più adatti (anche tramite app) alla eccezionalità della situazione”. Necessaria, poi, la sistemazione delle frane.

Serve – conclude la consigliera Pd – anche una definizione di orari e servizi, già chiesta da alcuni Comuni a Trenitalia, per riprogrammare alcuni servizi pendolari, oltre a investimenti sulle infrastrutture.”