“In questa solennità di Maria, Madre di Dio e della Chiesa, festeggiamo, come ci ha abituati a fare san Paolo VI, la Giornata mondiale della Pace. Quanto abbiamo bisogno di pace per la famiglia umana! Le guerre devastano i popoli, gli arsenali vengono continuamente riempiti di armi sempre più potenti e letali. Poco ascoltate, anche perché troppo deboli, sono le istituzioni internazionali di pace. La pace è un dono che, mediante Maria, porta il Figlio di Dio all’umanità, quale Dio con noi, Principe della pace. La Chiesa, riflettendo sui cambiamenti sociali e culturali prodotti dal Verbo che si fa carne, ha gradualmente compreso che la pace non è solo dono di Dio ma è anche frutto della collaborazione degli uomini con Lui e tra di loro. La preghiera è importante e necessaria. Va, però, integrata da un pensiero pensante e da un’azione architettonica, a cui vanno educati i credenti”. Con queste parole il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso, ha aperto la sua omelia del 1° gennaio in Cattedrale a Faenza. E proprio per educate i credenti a essere veri costruttori di pace, quest’anno ha deciso di donare il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace ai parroci del vicariato urbano, che si faranno tramite verso i fedeli delle parole del Santo Padre.
“Come ci ha insegnato san Giovanni XXIII, il papa buono, nella sua indimenticabile enciclica Pacem in terris, della quale abbiamo appena finito di celebrare il sessantesimo anniversario di promulgazione – ha proseguito il vescovo – la pace è, in particolare, sia disarmo graduale e concordato degli arsenali sia, soprattutto, conversione degli animi. La pace, in particolare, è costruzione, da parte di tutti i popoli, di un insieme di relazioni e di istituzioni fondate sulla fraternità, sulla libertà, sulla verità, sulla giustizia, sulla solidarietà. La pace non è il risultato della violenza degli eserciti, della loro furia annientatrice che distrugge ed uccide. La pace è, anzitutto, frutto di una convivenza umana ove le persone e i popoli vivono e crescono come soggetti fraterni, liberi e responsabili, solidali, giusti e pacifici”.
Intelligenza artificiale e pace: il Messaggio del Papa

“Proseguendo entro queste prospettive – ha detto il vescovo -, quelle della non violenza attiva e creatrice, il Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2024 di papa Francesco ci sollecita a gestire eticamente l’intelligenza artificiale, a porla a servizio dello sviluppo integrale delle persone e dei popoli. Con l’aiuto della tecnica gli uomini sono chiamati a far sì che la terra diventi una dimora degna di tutta la famiglia umana. I notevoli progressi delle nuove tecnologie dell’informazione, specie nella sfera digitale, costituiscono senz’altro strumenti preziosi, che però sono ambivalenti. Presentano, dunque, entusiasmanti opportunità e gravi rischi”.
“Al termine di questa omelia – ha concluso il vescovo – ci fermeremo alcuni istanti a riflettere sull’urgente dovere della pace, sulla necessaria opera di educazione ad essa, sulla preparazione di nuove generazioni di credenti impegnati nella politica. Perché l’azione dei cattolici sia più incisiva è necessario un nuovo modo di presenza nelle società civili, nei parlamenti, nelle relazioni internazionali e multilaterali, sovranazionali. Il Signore e la Madre di Dio, il Principe della pace, ci aiutino”.














