Sabato 27 ottobre 1962, a Bascapè, vicino a Milano, in un oscuro incidente aereo (quasi sicuramente un attentato), ci lasciò Enrico Mattei: uomo di cui oggi sentiamo, più forte che mai, la mancanza. Mattei ha incarnato il miracolo italiano, qualcosa che parla a tutti noi, qualcosa per cui proviamo nostalgia. In termini letterali e in termini di impeto. Era un uomo impetuoso, quindi in grado di rappresentare una stagione forte della storia d’Italia, sicuramente il momento migliore dell’Italia unita. Era anche un uomo molto ambizioso, e ossessionato da un’idea: la liberazione di un complesso di inferiorità del nostro Paese rispetto al mondo. Questa idea fu molto importante per un Paese sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale, nella quale Mattei si schierò apertamente, come partigiano cattolico.

Enrico Mattei nel dopoguerra

Non c’è dubbio, infatti, che Mattei abbia contribuito a definire, con la sua visione manageriale e il suo acume politico, le linee guida chiave su cui l’interesse nazionale dell’Italia uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale avrebbe dovuto incardinarsi. Entrato all’Agip, la progenitrice dell’Eni, come suo potenziale liquidatore, Mattei dapprima individuò nella ricerca di idrocarburi sul territorio nazionale un fondamentale strumento di sviluppo; in seguito, seppe correttamente valutare nella sicurezza energetica uno dei temi fondamentali di cui la politica estera dell’Italia, potenza in ricostruzione a “sovranità limitata” doveva occuparsi, nel presidio dello scacchiere mediterraneo un punto fondamentale dell’agenda del Paese e nel legame con i Paesi produttori di petrolio dell’Africa e del Medio Oriente una frontiera da esplorare con estrema urgenza.

Liverani Ciampi

Il ricordo di Cesare Liverani

Il mio ricordo va anche all’ing. Cesare Liverani, oggi 97enne, che abitava di fronte a casa mia a Barbiano e che fu, negli anni 50 – 60, uno dei principali collaboratori di Enrico Mattei. Era sempre via da casa: ricordo Persia e Nigeria, ma sono certo che ci fu molto altro.
Suo figlio Enrico, mio coetaneo (e il suo nome di battesimo lascia intendere il suo legame con Mattei) è stato il mio amico più caro quando eravamo bambini. Oggi abitano nel milanese e Cesare è stato a lungo Presidente della “Associazione Pionieri e Veterani Eni” e, per questo incarico, nel 2003, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi una targa d’argento. Di fronte ai corsi storici in atto oggi, l’Italia dell’era della globalizzazione avrebbe enorme bisogno della visione storica che seppe incarnare Enrico Mattei.

Tiziano Conti