A Russi il tratto stradale tra la sede comunale di Piazza Farini e il giardino della rocca T. Melandri, oggi via Don Minzoni, diventerà Largo Dante Marcucci, in ricordo dell’ex primario dell’ospedale locale (1902-1985).

La cerimonia di intitolazione, a cui la cittadinanza è invitata, si terrà venerdì 4 agosto, alle ore 10.30. L’Amministrazione Comunale ha dato così seguito alla proposta del Lions Club Russi di rendere omaggio a un cittadino che si è distinto per la sua abnegazione nei confronti di generazioni di russiani.

Per ricordare il Dott. Marcucci, riportiamo qui l’inizio di un articolo pubblicato su Il Resto del Carlino nell’aprile 2004, a firma di Tino Babini, nostro illustre concittadino:

“E’ molto semplice ricordare il Dott. Marcucci, basta dire “L’era un galatom”.

Nato a Brisighella (Ravenna) il 28 aprile 1902, primogenito di otto figli (con quattro fratelli e tre sorelle), rimasto orfano di padre in giovane età, ne fece le veci a tutti insieme alla madre. Riuscì a proseguire, non senza sacrifici, gli studi iniziati al liceo classico di Faenza e proseguiti all’Università di Bologna dove si laureò in Medicina e Chirurgia il 6 luglio 1926.

Dal dicembre del 1926 al luglio 1928 il Dott. Marcucci prestò servizio militare a Firenze, quale allievo ufficiale medico, frequentando contemporaneamente il corso complementare di Igiene pratica. Nominato assistente presso la sezione medica ospedaliera dell’Ospedale di Faenza il 1° novembre 1928, vi rimase in servizio fino al 30 aprile 1929 diventando, dal 1° maggio seguente, assistente presso la sezione chirurgica del medesimo ospedale e prestando servizio nella stessa sezione, fino al 30 aprile 1935.

Dal 1° maggio dello stesso anno, il Dott. Marcucci, dopo aver vinto il relativo concorso pubblico, fu nominato sostituto chirurgo fino al 28 novembre 1940, giorno in cui fu assegnato all’Ospedale militare di Rimini, da cui partì il 12 febbraio 1941 quale medico di guerra per prestare servizio all’Ospedale militare italiano in Albania.

Rientrato a Faenza poco prima del termine della guerra, partecipò e vinse il concorso per entrare quale medico all’Ospedale di Faenza, ma poiché vinse l’analogo concorso anche il fratello minore Andrea, medico anch’egli, per le leggi a quel tempo vigenti due fratelli non erano ammessi e, anche per non ostacolare il fratello, il dott. Dante Marcucci optò per l’Ospedale civile di Alfonsine, dove fu primario fino al 16 giugno 1945 e dove si recava ogni mattina in bicicletta da Faenza.

Venne a Russi nel 1946 chiamato e convinto dall’Amministrazione Comunale di allora nelle persone del sindaco Bertoni e del concittadino Pasquale Lombardi, anche perché Russi era più vicino a Faenza.

L’ospedale Maccabelli di Russi allora era in realtà un’infermeria ed era tutto da organizzare alla luce anche dei danni provocati dal recente conflitto mondiale.

Fino ad allora aveva funzionato alla meno peggio con l’aiuto dei medici locali e infermieri, fra i quali più di tutti suor Colombina, che solo i non più giovani possono ricordare.

Il dott. Marcucci proveniva anche da un’esperienza di guerra e ciò lo portava a curare tutte le varie tipologie di ammalati ed in particolare gli infortunati che arrivavano anche dalle zone limitrofe e specialmente dalla campagna.

Istituì poi la maternità per le donne partorienti perché riteneva giusto, onde evitare infezioni, che il parto avvenisse in ospedale.

Dotò l’ospedale di un piccolo gabinetto di radiologia offerto dalla ditta F.lli Babini e, sempre con suor Colombina, organizzò un piccolo laboratorio di analisi.

Da sottolineare la sua continua presenza in ospedale e le numerose notti in cui si alzava per andare a controllare i pazienti più gravi.

La sua direzione dell’Ospedale cittadino durò fino al 31 agosto del 1968, anno in cui fu collocato a riposo.

Un aspetto non secondario dell’opera e della presenza nella nostra comunità del dott. Marcucci, sia durante il suo servizio quale medico primario e direttore sanitario dell’Ospedale, sia negli anni seguenti, riguarda il sostegno umile e silenzioso a non poche attività sociali e culturali di Russi, non senza dimenticare le diverse donazioni effettuate nell’anonimato a persone e famiglie bisognose.

Marcucci ha ha continuato a vivere a Russi fino al 6 marzo 1985, giorno della sua scomparsa. Attualmente riposa nella cappella di famiglia del Cimitero di Brisighella.