Un’istituzione che rende concreto l’amore di Gesù. Un affidarsi agli altri nel continuare a sentirsi parte di una Chiesa viva. Tutto questo rappresenta la Casa del clero della Diocesi di Faenza-Modigliana, realtà inaugurata il 25 giugno 2016 che ospita a oggi dieci sacerdoti e una suora. Il 27 novembre scorso si è celebrata la Giornata per la Casa del clero, un appuntamento fortemente voluto dal vescovo monsignor Mario Toso nel quale le offerte nelle varie parrocchie, da privati e altri enti vengono destinate a supportare questa istituzione che accoglie sacerdoti e persone religiose di età avanzata, bisognosi di essere custoditi anche per il loro stato di salute. E rappresenta anche un modo per fare sentire la comunità vicina e riconoscente a questi sacerdoti che hanno speso gran parte della loro vita a servizio delle proprie parrocchie.
Nel 2022 sono arrivate in tutto 22mila euro di offerte per la Casa del Clero
Ognuno è chiamato dunque a dare il proprio contributo, anche tramite una piccola offerta che può essere fatta con Satispay. «È un bel segnale di vicinanza che testimonia l’unità del Popolo di Dio – racconta il coordinatore della Casa del clero, Danilo Cicognani – e le donazioni di quest’anno sono in linea con quelle precedenti. Le donazioni dalle parrocchie sono costanti, ma dai privati sono passate da 3.350 euro a 4.800, quasi un 50% in più». Oltre ai privati e alle parrocchie, La Bcc ha fatto un’importante donazione per svolgere lavori strutturali sull’edificio. In totale le offerte del 2022 ammontano a 22mila euro. La Casa del clero ha ricevuto il supporto anche attraverso varie forme: l’Ara Crucis per esempio rifornisce le cucine di uova ogni settimana. «Ricevere donazioni di frutta o verdura, o altri cibi ancora sani ma in scadenza – prosegue Cicognani – può essere una modalità attraverso cui essere vicini a questa realtà. Così come il trascorrere un paio d’ore con i nostri sacerdoti. Per questo ringrazio tutti i volontari che supportano la Casa del clero. Anche solo poter trascorrere qualche ora con i nostri sacerdoti vale tanto. Uno dei mali generali della nostra società, per le persone anziane, è infatti la solitudine. Invece, come indica il Papa, dobbiamo andare tutti oltre la politica dello scarto e far sentire tutti quanti parte viva della nostra comunità, non limitandoci all’assistenzialismo. Ringrazio anche tutti quei credenti che sono forse più nella periferia della nostra Diocesi e delle nostre parrocchie, ma sanno trovare compassione per i nostri sacerdoti più anziani, facendosi vicino a loro».
Il coordinatore Danilo Cicognani: “Questa esperienza mi testimonia ogni giorno il valore di chiedere aiuto, la grazia di affidarsi agli altri e al Signore”
Danilo da otto anni segue gli ospiti alla Casa del Clero: è al loro fianco, sia nei momenti di gioia sia in quelli più complessi. «In questi anni – aggiunge – è stata sicuramente molto forte la testimonianza che mi hanno dato i sacerdoti nel momento del dolore. Mi colpisce sempre la dignità con la quale affrontano i momenti finali della loro vita, ai quali si avvicinano con grande mansuetudine. Un’altra riflessione che mi sta lasciando questa esperienza – prosegue – è quella della fatica che abbiamo, spesso, nel chiedere aiuto. Quando si invecchia, a volte si fatica a vedere i propri limiti. Riconoscere di avere bisogno è invece una grazia e testimonia una grande lucidità, l’affidarsi agli altri e al Signore».