Se Bologna è una città universitaria che lascia negli studenti il ricordo delle corse sotto i portici per prendere il treno, anche Faenza negli ultimi anni sta offrendo spazio alla formazione ospitando diversi corsi di laurea dell’Alma Mater e non solo che portano in città quasi mille studenti. L’Università di Bologna ha infatti attivato due corsi di laurea in professioni sanitarie nel complesso di Faventia Sales. Primeggia il corso di Infermieristica che nello scorso anno accademico contava 455 studenti con il 6,7% degli iscritti al primo anno residente in altre regioni. Importante anche la presenza del corso di Logopedia, che nello scorso anno accademico ha registrato 45 studenti: gli studenti fuorisede iscritti al primo anno sono in questo caso il 7,7%, in calo rispetto al 20% dell’anno 2019-20, prima della pandemia. Oltre alle professioni sanitarie l’Unibo ha posto a Faenza anche un corso di Chimica e Tecnologie per l’ambiente e per i materiali, che lo scorso anno contava 49 studenti, a cui si aggiunge un master in Materiali compositi. C’è poi il corso di Enologia che ha sede presso il Polo di Tebano: qui lo scorso anno sono stati 228 gli studenti. Il 14,6% dei nuovi immatricolati fuorisede e nel 2020-21 il 2,2% degli iscritti al primo anno risiedeva all’estero.
All’Isia 167 studenti
Accanto ai corsi dell’ateneo bolognese figura anche l’Isia, l’Istituto Superiore per le Industrie artistiche (167 studenti) a Palazzo Mazzolani e che collabora anche con il Mic e il sistema ceramico faentino. I vari corsi universitari di Faenza contano dunque 944 studenti, senza contare altri Master, Ifts e corsi professionalizzanti che operano in città.
Per crescere ulteriormente va affrontato il tema dei fuorisede

Per incrementare l’attrattività della città in ambito universitario, si pone quindi il problema dell’alloggio per i fuorisede: «Al momento non ci sono studentati – spiega l’assessore all’Istruzione Martina Laghi – per ora ci sono gli appartamenti messi a disposizione dalla Fondazione Faventia Sales, alcuni appartamenti e affittacamere. Si sta lavorando a soluzioni perché quello della sistemazione dei fuorisede diventa un tema rilevante». Sul futuro «c’è un’interlocuzione aperta con l’Università di Bologna – prosegue -. L’accordo sulla messa a disposizione dei locali scade a fine anno e in vista del rinnovo di ottobre si possono valutare eventuali ampliamenti dell’offerta, come l’attivazione di master o altri corsi. A oggi siamo in una fase di analisi dei desiderata degli studenti».
Formarsi a Faenza, i progetti del Comune per l’orientamento
Di rilievo in questi termini è anche il tema dell’orientamento per i ragazzi delle scuole superiori. «È importante accompagnare i ragazzi e le ragazze nella scelta del loro futuro – dice l’assessore -. Vogliamo creare un percorso stabile che non si limiti a singoli eventi. Il Comune sta investendo tanto in questa direzione. Oltre alla giornata organizzata a Faventia Sales a dicembre, ci sarà anche un prossimo appuntamento ad aprile». Tante sono quindi le opportunità per i ragazzi nella formazione universitaria e tante sono le sfide che li attendono nel futuro. Resta da chiedersi cosa c’è al di là dell’ampliamento delle offerte formative e dei servizi messi a disposizione; resta da chiedersi se l’Università sia ancora davvero una finestra su un universo da conquistare o su un futuro incerto. Di certo la buona notizia al momento è la presenza di un interesse concreto anche tra le mura faentine verso un domani in cui siano protagonisti coloro che stanno studiando oggi a scuola.
Letizia Di Deco