Fare la spesa, imparare a cucire, andare a scuola di italiano e fare i compiti. Sono gesti di per sé semplici, ma che assumono un significato del tutto diverso se a compierli è una persona che è dovuta fuggire dalla guerra e si ritrova ora in un altro Paese. Da una parte c’è smarrimento, paura, solitudine. Ma dall’altra ci possono essere sorrisi, mani che aiutano e voglia di costruire qualcosa assieme. E sono le mani, gli occhi e il cuore di Lucia Soglia e Samantha Alberti, entrambe di 22 anni che in questi mesi hanno aiutato diversi profughi ucraini arrivati nella nostra Diocesi. Lucia e Samantha stanno svolgendo l’anno di servizio civile alla casa dell’Ami (Associazione mondo indiviso) a Fognano. Una struttura di accoglienza femminile che è sinonimo di pace. Dopo aver ospitato nei mesi scorsi alcune famiglie eritree, oggi la casa ospita due donne ucraine con tre bambini e supporta un’altra famiglia – madre e padre con bambini – in un’altra struttura sempre a Fognano.

La casa Ami di Fognano accoglie al momento alcune famiglie ucraine

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Qui aiutano queste persone nelle piccole, ma importanti, faccende quotidiane, e supportano i bambini nei compiti e attività ricreative. Le due giovani hanno iniziato il servizio nel maggio scorso, dove hanno messo in gioco i propri talenti, vincendo la propria timidezza e scoprendo nuove competenze. «Volevo mettermi in gioco in un’esperienza diversa – spiega Lucia – e che mi facesse uscire dalla mia zona di comfort». «Mi sono laureata in Sviluppo e cooperazione internazionale – aggiunge Samantha – e per questo ho trovato il progetto dell’Ami particolarmente affine per i miei studi». Quelle trascorse qui sono state settimane intense e costruttive, dove ogni giorno si impara qualcosa. L’ostacolo della lingua c’è, e allora bisogna mettere in campo tutto se stessi per superare questa barriera. «All’inizio c’era un po’ di diffidenza comprensibile con le donne ucraine – spiegano le ragazze -, ma col tempo si è costruito un bel rapporto. Una delle cose più belle che abbiamo imparato è quella di metterci nei panni degli altri. Ci hanno fatto vedere le immagini delle loro città distrutte, ed è allora che capisci quanto avere qualcuno accanto che ti aiuta sia importante».

Servizio civile per giovani dai 18 ai 28 anni: come partecipare. Scadenza il 10 febbraio

Il progetto è attivo anche per il nuovo bando di servizio civile. Il progetto Preparati all’accoglienza, che rientra tra quelli promossi dalla Caritas diocesana, ha infatti due posti a disposizione per giovani dai 18 ai 28 anni nella struttura dell’Ami di Fognano e due posti alla segreteria dell’Ami a Faenza. La scadenza per partecipare al bando è il 10 febbraio. Il servizio civile ha una durata di 12 mesi e prevede un rimborso spese di 444,30 euro al mese.

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