Padre Giovanni Lambertini, frate francescano, nonché inventore, meccanico, astronomo, radioamatore, pittore e profondo studioso del Mistero della Sacra Sindone, è stato l’ideatore e il realizzatore del presepe di San Francesco di Faenza, quel capolavoro artistico e tecnologico che ha consentito a generazioni di bambini e pure di adulti di rivivere la magica atmosfera del Natale. Qualche anno dopo la sua morte improvvisa, avvenuta all’inizio del 1997, il presepe aveva cominciato a perdere molta della sua attrattiva e i frati di San Francesco avevano preso in seria considerazione l’ipotesi di chiuderlo definitivamente. Nel 2000 però si fece avanti Roberto Gorini che, nonostante avesse solo 18 anni, si offrì di rimetterlo in sesto. Roberto lo conosco ormai da 30 anni, da quando l’ho avuto come alunno alla Strocchi nel Borgo Durbecco. Allora era un ragazzino un po’ timido, ma dotato di una particolare creatività e di un’ottima manualità. Ha sempre avuto una grande passione per il presepe e fin da piccolo ha cominciato a costruire i suoi primi presepi meccanici prendendo lo spunto proprio da quello di San Francesco che lo entusiasmava al massimo.
Roberto mi ha raccontato che acquistava delle statuine di plastica, le sezionava in varie parti, poi le ricomponeva utilizzando piccoli chiodi, filo di ferro e la bava che usano i pescatori; le metteva in movimento usando dei motori silenziosi, ad esempio i timer delle lavatrici che acquistava nei mercatini di Mani Tese.
I suoi presepi diventavano ogni anno sempre più grandi e diversi dai precedenti per via dei particolari che riusciva ad aggiungere dopo avere osservato attentamente il presepe di padre Lambertini.
Si erano anche incontrati alla fine di gennaio del 1997 ed erano rimasti a parlare a lungo davanti al presepe; visto il grande interesse di Roberto, Lambertini lo aveva invitato a visitare il suo laboratorio, mettendosi d’accordo per il martedì della settimana successiva.
Quando Roberto si presentò non trovò nessuno e gli altri frati a cui si era rivolto non seppero dirgli dove fosse. Se ne andò piuttosto deluso e solo dopo apprese che padre Lambertini era deceduto quel giorno stesso senza che nessuno se ne fosse accorto. Lui continuò a portare avanti la sua passione creando tante nuove situazioni di personaggi in movimento, preparandosi al grande salto. Infatti inviò ai frati di San Francesco un dvd dei suoi presepi e una lettera in cui si offriva di rimettere in sesto gratuitamente quel presepe che aveva ammirato tante volte e che stava languendo.

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A destra, Roberto Gorini


Sostenne un colloquio con padre Cesare e padre Tarcisio e quando ebbe finito di spiegare ciò che intendeva fare gli furono consegnate immediatamente le chiavi di quello che era stato il laboratorio di padre Lamber
Gli fu data anche carta bianca.
Lavorando sodo e, grazie all’aiuto di vari collaboratori, a Natale del 2000 il presepe di San Francesco era in ordine e pronto per l’apertura ai visitatori.
Da allora, cioè da ben 22 anni, Roberto trascorre gran parte del suo tempo in quella che era l’officina-laboratorio di padre Lambertini, oggi attrezzata al meglio, dedicandosi all’allestimento del tradizionale presepe del convento francescano.
I visitatori, sempre più numerosi, hanno potuto ammirare anno dopo anno tanti particolari diversi: dai movimenti delle statue agli effetti speciali, all’allestimento della sala, alle musiche. In tutti questi anni Roberto è riuscito a coinvolgere anche diversi altri giovani che hanno condiviso con lui la passione per il presepe e fra questi, in primis, suo fratello Mauro.
L’eredità di padre Lambertini è in buone mani e, considerati l’entusiasmo e la giovane età del suo erede, c’è da scommettere che il presepe di San Francesco continuerà ancora a lungo a far sognare i suoi visitatori.
Quello di quest’anno sarà inaugurato il 24 dicembre e rimarrà aperto tutti i giorni fino a domenica 8 gennaio; successivamente lo si potrà ammirare la domenica pomeriggio fino al 31 gennaio.
Dalla creatività di Roberto, che è andata crescendo insieme a lui, sono scaturite, oltre al presepe, tante altre iniziative; quest’anno per esempio, in piazza della Libertà (di fronte al Duomo), ha allestito l’albero, la casa di Babbo Natale e la slitta in collaborazione con altri giovani e con la partecipazione straordinaria di Gianni Parmiani.
Andatevele a vedere le creazioni di Roberto, poi mi direte che ne valeva la pena.

Mario Gurioli