Farsi prossimo ODV, associazione di promozione sociale di Faenza, lo scorso 17 Gennaio ha portato sul palco il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura nello specifico del nostro territorio. L’obiettivo è portare sotto i riflettori le cause, le dinamiche e le forme di lavoro irregolare: “lavoro nero” (lavoro non dichiarato), il cosiddetto “lavoro grigio” (lavoro dichiarato ma che non rispetta tutte le leggi che lo regolamentano, oppure è usato in sostituzione di altre forme contrattuali che offrono maggiori garanzie al lavoratore), fino ad arrivare al ricatto dei “caporali”, a livello locale e nazionale.

Per capire meglio il nostro territorio, ne abbiamo parlato con il capo di Gabinetto della Prefettura di Ravenna, Dott.ssa Maria Rosaria Mancini e l’Assessore al Welfare del Comune di Faenza, Dott. Davide Agresti i quali entrambi hanno sostenuto l’importanza di creare un sistema stretto di cooperazione tra amministrazioni locali, associazioni di categoria, imprenditori agricoli e lavoratori.

Sipla un progetto condiviso e virtuoso

“Essenziale è la collaborazione delle istituzioni così come del privato sociale, delle cooperative, delle associazioni di volontariato, di tutti quei corpi intermedi che cercano di trovare soluzione al problema, che cercano di “farsi prossimo”, di stare a fianco di chi vive quelle situazioni di vulnerabilità. -Continua Davide Agresti- Progetti come Sipla e, più in generale progetti virtuosi che sono nati anche sul nostro territorio sono fondamentali. Penso a Terra Condivisa, un altro progetto di Farsi Prossimo-Caritas, che cerca tramite la formazione di offrire un lavoro degno. Penso ai progetti di Housing First presenti sul territorio del nostro Comune”.

Inoltre è intervenuto il dott. Alessandro Armando, coordinatore del progetto Sipla Nord, in cui si inserisce questo evento che ha portato sul tavolo le azioni del progetto. “Al 31 Dicembre 2021 i destinatari raggiunti dal progetto Sipla sono 1032; i partner territoriali hanno potenziato 65 sportelli (punti di ascolto e supporto) e ne hanno attivati 45, svolgendo oltre 70 “presidi mobili” (attività in strada, in accampamenti informali): questi dati esprimono la forte capillarità dell’intervento del progetto e confermano il potenziale della rete Sipla”. Interessate è stato il loro contributo e la partecipazione di importanti sindacati e associazioni di categoria di Faenza, oltre che interventi di cittadini attivi. L’obiettivo è proprio creare una connessione salda e costruire presidi partecipativi in favore dei lavoratori stagionali stranieri vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.

La dottoressa Maria Rosaria Mancini sul “lavoro grigio”

“I casi che spesso vengono all’attenzione dei tavoli locali sono i cosiddetti casi di “lavoro grigio” che sono più sfumati e difficili da fare emergere. E’ quindi importante che ci sia una rete di soggetti che possa intercettare casi di questo tipo.” Cosi ha dichiarato il Capo di Gabinetto della Prefettura di Ravenna. La rete nazionale Sipla, di cui Farsi prossimo è parte, si impegna pertanto a costruire un’alternativa legale alle dinamiche che alimentano lo sfruttamento in agricoltura, promuovendo una cultura del lavoro regolare ed etico e valorizzando l’esperienza delle Caritas diocesane impegnate, negli ultimi anni, nell’assistenza e nell’orientamento dei lavoratori migranti impiegati nel settore.

A Faenza, Farsi prossimo in collaborazione con il Centro di ascolto diocesano ha aperto uno sportello per i lavoratori vittime di dinamiche irregolari presso la sede dell’associazione per dare loro possibilità di formazione, accompagnamento e orientamento, inoltre vogliamo favorire anche il confronto e la collaborazione con le associazioni di categoria e imprenditori del settore sul nostro territorio. Per unirvi a noi o conoscere il progetto o denunciare una situazione irregolare, potete contattarci qui: www.farsiprossimofaenza.org, barbara.lanzoni@farsiprossimofaenza.org oppure il numero: 393 911 0900.

Per approfondimenti:

Banner cit. Armando