Gestione di una bottega alimentare e di piccola ristorazione, corsi e attività ricreative nell’ampia sala del Camino verde, un servizio internet per la popolazione più anziana. A cui aggiungere la possibilità di tre posti di lavoro a km0 e un forte segnale in contro tendenza rispetto allo spopolamento delle aree montane. Sono questi alcuni servizi e prospettive che la cooperativa di comunità di San Cassiano potrebbe dare. E queste idee, dopo gli incontri delle scorse settimane che hanno coinvolto una cinquantina di partecipanti, non sono più solo teoriche. Numeri alla mano, il progetto dimostra una fattibilità economica concreta, tanto che da gennaio potrebbe prendere vita la nuova cooperativa di comunità dell’alta valle del Lamone. Si tratterebbe della prima forma di impresa di questo tipo in tutta la provincia di Ravenna, nella quale i residenti-soci danno vita a un’attività capace di rispondere alle esigenze principali del proprio territorio. La presentazione pubblica del progetto si è svolta a Brisighella il 15 dicembre scorso, alla presenza del sindaco Massimiliano Pederzoli e del direttore di Confcooperative Romagna Andrea Pazzi. 

Al centro del progetto varie attività: bottega alimentare, piccola ristorazione, eventi

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Vista l’imminente chiusura dell’unica bottega alimentare di San Cassiano, i cittadini si sono rimboccati le maniche alla ricerca di soluzioni. Gli incontri serali delle scorse settimane hanno coinvolto una cinquantina di abitanti (soci e non soci del Camino verde) ed è emersa la volontà di mantenere vivo un presidio sul territorio composto da bar, pub-piccola ristorazione, bottega alimentari, tabaccheria ed edicola. L’attuale circolo potrebbe inoltre diventare un punto attivo per raccogliere e soddisfare le esigenze degli abitanti, in particolare più anziani (piccoli trasporti, servizio internet, punto di recapito). Si vuole poi valorizzare l’ampia sala polivalente con eventi, corsi, attività ricreative. Allargando lo sguardo, sono inoltre sorte altre disponibilità di servizio più specifiche come la parrucchiera e la collaborazione con il campo attrezzato gestito da scout e parrocchia. 

Fin qui la raccolta di idee, a cui è seguita l’analisi di fattibilità: entrambi le fasi hanno avuto la consulenza di Pierpaolo Baroni e Giacomo Gori di Confcooperative Romagna. Nei giorni scorsi il Camino Verde ha dato l’ok al cambio di statuto per trasformarsi in una cooperativa di comunità con atto notarile. Tra i presupposti per la formazione della nuova cooperativa c’è ora la necessità di allargamento della compagine sociale: l’obiettivo è raggiungere almeno un socio per ognuna delle 70 famiglie residenti nel territorio. La quota sociale d’ingresso è ipotizzata a 100 euro. 

Franco Zaccherini: “Il progetto è solido, ora c’è bisogno del sostegno di tutti”

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Le spese complessive per partire sono stimate in circa 80mila euro, quota sostenibile grazie anche ai contributi allo sviluppo forniti da Confcooperative e dalla Regione, oltre che dall’ingresso di ulteriori soci sovventori. Dal business plan presentato, la cooperativa potrebbe garantire tre posti di lavoro, in particolare per la gestione della bottega alimentare e della ristorazione. “Il progetto è solido – ha precisato Franco Zaccherini presidente del Camino verde – e i rischi per i soci sono limitati. Ora c’è bisogno del sostegno di tutti: da chi ha 80 anni e ha bisogno di servizi a chi ne ha 15 e vuole avere un futuro nelle nostre zone. Questa cooperativa poi vuole rispondere non solo ad alcune esigenze di San Cassiano, ma di tutta l’Alta valle del Lamone, e chiunque voglia aiutarci in questo è ben accetto. Non è un progetto che nasce in contrapposizione ad altre realtà, anzi, al contrario  nasce dall’idea che solo più uniti possiamo affrontare le difficoltà”. 

Il sindaco Pederzoli e Andrea Pazzi (Confcooperative Romagna): “Un esempio per altri territori”

“Questo progetto – ha commentato il sindaco Pederzoli – è un esempio di come si possano tenere insieme economia e sociale attraverso iniziative intelligenti. Non è da oggi che viviamo lo spopolamento delle nostre vallate, per questo è importante mettere in campo nuovi processi economici creativi in grado di dare un futuro ai giovani e tenere vive le nostre frazioni. Come ribadito in altre occasioni, per quello che potrà fare l’Amministrazione c’è a supporto di queste nuove forme di impresa”.

“Il fare cooperativa nel Comune di Brisighella non è una novità – ha spiegato Andrea Pazzi -. La novità è farlo attraverso modelli e progetti nuovi come quelli della cooperativa di comunità, che si stanno diffondendo in tutta Italia. Al centro di questo modello devono però esserci i cittadini, e Confcooperative è al loro fianco per dare loro strumenti adeguati. Così come San Cassiano, altri territori potrebbero sviluppare progetti di questo tipo, risvegliando le attività di circoli o cooperative dormienti a cui è possibile ora dare un futuro”.