Una casa e una moschea, una di fronte all’altra. Separate da una strada che si può attraversare in pochi passi. Nel 2006 padre Angelo Cupini, clarettiano, ha fondato nella periferia di Lecco la Casa sul pozzo, dove trovano ospitalità un centinaio di adolescenti e giovani provenienti da circa trenta Paesi del mondo.

Una realtà che accoglie e fa crescere, proponendo attività pomeridiane. Un luogo dove imparare non solo a convivere nelle differenze, ma dove ci si possa fermentare a vicenda. Qui padre Angelo testimonia come le diverse fedi confessionali possano trovare una casa comune, senza annullare le proprie differenze. La Casa sul pozzo nasce ristrutturando un antico fienile del Seicento per opera dall’associazione Comunità di via Gaggio.

Nel 2006 nasce a Lecco la Casa sul pozzo: quest’estate gli scout del Valdilamone vi hanno fatto tappa

«Ci siamo accorti all’inizio degli anni Duemila – spiega – che il fenomeno immigratorio dei giovani stava triplicando nei numeri, e apriva processi seri di accoglienza a cui bisognava dare risposta. Attraverso la casa, vengono dedicati anni di accompagnamento ai giovani. Se non ci si prende cura di loro, cosa sarà di loro e del territorio dove risiedono?». «Oggi – prosegue padre Angelo – continuo a dividere questa avventura con adolescenti da tutto il mondo, con musulmani, con non praticanti o diversamente credenti. La vita di prete è diventata ancora più essenziale, è scesa nei sotterranei dell’umanità dove tutti abbiamo le radici».

Sarà padre Angelo l’ospite del nuovo incontro della rassegna Dal dialogo alla pace, venerdì 5 novembre alle 20.30 al Centro di cultura islamica di Faenza (via Galvani 84/3). L’invito è arrivato da don Mirko Santandrea mentre ha fatto tappa con il Clan del Valdilamone proprio alla Casa, dove gli scout hanno potuto conoscere questa realtà di servizio.

Eventi culturali e conviviali in collaborazione con la moschea

Con Cupini dialogherà Usama el Santawy del Centro culturale Assalam, sempre di Lecco, imam della moschea posta proprio di fronte alla Casa sul pozzo. «Da più di un anno collaboriamo – dice Usama -. Abbiamo organizzato alcune conferenze. Una di queste sulla Dichiarazione di Abu Dhabi firmata da papa Francesco e dal grande mmam di al-Azhar. Insieme abbiamo organizzato anche una cena in strada durante il Ramadan per la cittadinanza. Lecco, che sembrerebbe una città chiusa, ha risposto bene. Abbiamo mangiato couscous e spezzatino con polenta, è stata una cena fantastica». Una casa e una moschea, divise non da un muro, ma da una strada da percorrere avanti e indietro.

Samuele Marchi