Un saluto alla redazione dal vostro faentino espatriato.

Ho letto e ricevuto parecchie storie riguardo alla recente vittoria degli europei di calcio della squadra italiana e vorrei darvi il mio punto di vista.

Non mi stanchero’ mai di ricordarvi che l’Inghilterra e’ solo uno dei paesi che compongono la Gran Bretagna (provate a chiamare “inglese” qualcuno che viene dalla Scozia, Galles o Irlanda e capirete perche’!) e sopratutto che Londra non e’ rappresentativa della natura di una cultura complessa e varia, tanto come quella italiana.

In un paesino della ricca campagna inglese, lunedi mattina il profumo di caffe’ era piu’ intenso del solito e il tricolore sventolava orgoglioso sulla finestra del nostro piccolo “cottage”.

Dopo aver condiviso questa foto con gli amici, ho ricevuto diversi commenti sul “coraggio” e la “paura” di ripercussioni nel mostrare la bandiera italiana.

Questo mi ha dato lo spunto per “spezzare una lancia” a favore di tutte le persone inglesi che domenica sera ci hanno concesso di guardare la partita nel loro pub locale, con la nostra bandiera e le nostre maglie azzurre, cantando l’inno di Mameli e festeggiando i nostri gol.

Nonostante gli eventi di razzismo e le violenze di Londra, fuori dalla capitale c’e’ un mondo fatto di gente normale, amici, colleghi e famiglie che sanno apprezzare lo sport e sanno accettare una sconfitta.

Gli inglesi non sono tutti educati e civili bevitori di te’, ma nemmeno hooligans violenti bevitori di birra.

Lo sport unisce e crea sana competizione, condividere questi momenti con altre persone, soprattutto dopo il difficile periodo di separazione forzata del Covid, e’ stato molto speciale e ci ha fatto riassaporare la liberta’.

Spero presto si possa tornare anche a viaggiare liberamente e riassaporare un buon caffe’ sotto la nostra bellissima Torre.

Un abbraccio,

Giovanni.

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