La crisi come opportunità per ridare forza e valore ai fratelli. Il Rione Rosso di Faenza, come gli altri rioni faentini, in questi mesi si è attivato in diverse iniziative di sostegno alla comunità. Per tracciare un bilancio del cammino intrapreso, abbiamo intervistato il vice capo rione Gian Luca Mainetti.

Intervista a Gian Luca Mainetti, vice capo rione

Quali iniziative a sostegno di tutta la comunità avete attivato in questi mesi per far fronte alla pandemia?

Essendo un Rione e avendo alla nostra base la socialità la nostra preoccupazione maggiore è stato il rapporto con i nostri soci, la vita comunitaria e gli eventi ordinari. Il passo successivo è stato pensare, nelle nostre possibilità, come poter aiutare sia i nostri soci che la comunità della città in cui viviamo. Il primo impegno preso nell’aprile 2020 è stato il servizio spesa (generi alimentari, farmaci ecc.) per anziani e in generale per persone impossibilitate o a rischio. Il secondo che portiamo avanti tutt’ora è un servizio nato in collaborazione con il Comune e consiste nella consegna dei libri della biblioteca comunale a chi ne richiede il prestito.

Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato nel portare avanti le attività?

Reperire soci volontari nell’attuare i servizi citati. Con l’allentamento delle restrizioni e con il ritorno al lavoro è stato complicato avere la stessa adesione nei servizi ma siamo sempre riusciti a soddisfare le richieste. La soddisfazione più grande è sicuramente stata quella di esserci sentiti fortemente parte del tessuto sociale e di aver concretamente aiutato qualcuno uscendo dai nostri campi, dimostrando di essere di più che un semplice Rione. Gli episodi che forse ci sono rimasti più impressi sono stati la vicinanza delle persone nel servizio spesa, è nata fiducia e amicizia con persone a noi sconosciute e nel periodo pasquale dei disegni di alcuni bambini per ringraziarci del nostro servizio.

Quante persone sono interessate dalle vostre attività come destinatari e quante collaborano nella loro realizzazione (volontari o dipendenti)?

Durante la prima ondata della pandemia, abbiamo effettuato dalle 150 alle 200 consegne tra servizio spesa e consegna libri. I collaboratori, tutti soci rionali, sono stati circa una ventina.

Come ha risposto la comunità alle vostre iniziative?

Molto bene e ne siamo stati particolarmente contenti. Il Rione rappresenta un senso di comunità per chi ne fa parte e chi lo frequenta ma chiaramente è un aspetto poco visibile dall’esterno. Essere usciti tra le persone in un momento così difficile ci ha fatto sentire orgogliosi del nostro operato ma soprattutto apprezzati anche da chi ci conosceva o notava poco.