La ripartenza passa anche dai sentieri della Vena del Gesso. Che sia zaino in spalla, in bici oppure tra gli antri delle grotte, la varietà non manca. In attesa della riapertura con eventi ed escursioni, sono diversi i progetti messi in campo dall’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità per valorizzare sempre di più un patrimonio del Parco della Vena del gesso che non ha nulla da invidiare ad altri brand riconosciuti a livello internazionale, come testimonia il percorso di candidatura Unesco. In parallelo è stato presentato a fine gennaio anche il nuovo regolamento del Parco che vuole mettere al centro la tutela delle bellezze naturali e la gestione della convivenza tra i turisti, anche molto diversi tra loro, che decidono di trascorrere una o più giornate all’insegna del turismo slow.
“In questi mesi – commenta Fabrizio Rossetti, responsabile del centro di educazione ambientale e della comunicazione del Parco – pur nelle difficoltà e nell’attesa di protocolli per la riapertura, grazie ai fondi di diversi progetti europei abbiamo la possibilità di mettere in campo tante idee per rendere ancora più attrattiva quest’area che è unica nel suo genere. Non abbiamo nulla da invidiare alla Toscana in campo internazionale e siamo tra i pochi parchi di crinale in Europa che possono offrire tanta varietà escursionistica, con km di sentieri tra i boschi e altrettanti che si possono svolgere nelle viscere della terra, e a inframezzare questi cammini il turista può fermarsi in agriturismi per gustare le specialità tipiche”.
Restano ferme in questa fase escursioni organizzate e visite guidate, ma le idee non mancano. Oltre a diversi libri e documentazioni, sarà pubblicata una nuova cartina escursionistica del Parco, “che conterrà gli aggiornamenti, come per esempio i sentieri degli abissi e dei cristalli”. Fiore all’occhiello dei progetti europei sarà però la realizzazione della Via del Gesso, un percorso sostenibile che unirà Faenza a Imola.
Sul nuovo regolamento invece, nei prossimi giorni saranno pubblicate alcune faq che faranno chiarezza su alcuni punti. “Abbiamo voluto regolamentare alcune situazioni che potevano diventare critiche – specifica Rossetti – lo scopo è gestire al meglio la convivenza tra turisti, come per esempio famiglie con bambini e chi invece cerca esperienze di mountain bike, per favorire l’accessibilità al Parco di tutti. Al di là della pandemia che limita gli spostamenti, oltre ai turisti di prossimità puntiamo molto ai turisti d’oltralpe che richiedono però alcuni punti imprescindibili: serietà nella tutela ambientale, nei suoi valori, e un brand riconoscibile. Il nuovo regolamento e i progetti che metteremo in campo vanno in questa direzione”.