Il Papa celebra nella Basilica di San Pietro la Messa in suffragio del predecessore e di tutti i cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno. Nell’omelia, il Pontefice parla del dolore e dello scandalo davanti alla morte di “un fragile” strappato via “da una malattia o, peggio, dalla violenza degli uomini”.
L’Eucaristia offerta “per l’anima eletta di Papa Francesco”
“Oggi rinnoviamo la bella consuetudine, in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, di celebrare l’Eucaristia in suffragio dei cardinali e dei vescovi che ci hanno lasciato durante l’anno appena trascorso, e con grande affetto la offriamo per l’anima eletta di Papa Francesco, che è deceduto dopo aver aperto la Porta Santa e impartito a Roma e al mondo la Benedizione pasquale”.
Così il Papa ha cominciato l’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro in suffragio di Papa Francesco e dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno. “Grazie al Giubileo tale celebrazione – per me la prima – acquista un sapore caratteristico: il sapore della speranza cristiana”, ha proseguito Leone XIV, soffermandosi sull’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus, che “riassume il senso di tutto questo Anno Santo”, poiché in esso “si trova plasticamente rappresentato il pellegrinaggio della speranza, che passa attraverso l’incontro con Cristo risorto”.
La speranza del cristiano non è quella umana
“Come la vita di Gesù risorto non è più quella di prima, ma è assolutamente nuova, creata dal Padre con la potenza dello Spirito, così la speranza del cristiano non è la speranza umana, non è né quella dei greci né quella dei giudei, non si basa sulla sapienza dei filosofi né sulla giustizia che deriva dalla legge, ma solo e totalmente sul fatto che il Crocifisso è risorto ed è apparso a Simone, alle donne e agli altri discepoli”.
Così il Papa nell’omelia : “È una speranza che non guarda all’orizzonte terreno, ma oltre, guarda a Dio, a quell’altezza e profondità da dove è sorto il Sole venuto a rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte. Allora sì, possiamo cantare: ‘Laudato si’, mi Signore, per sora nostra morte corporale’”.
Il trauma della morte dei piccoli
“L’amore di Cristo crocifisso e risorto ha trasfigurato la morte: da nemica l’ha fatta sorella, l’ha ammansita”, ha proseguito il Papa nella messa presieduta nella basilica di San Pietro. “E di fronte ad essa noi non siamo tristi come gli altri che non hanno speranza”, ha commentato Leone XIV: “Siamo addolorati, certo, quando una persona cara ci lascia. Siamo scandalizzati quando un essere umano, specialmente un bambino, un ‘piccolo’, un fragile, viene strappato via da una malattia o, peggio, dalla violenza degli uomini”.
“Come cristiani siamo chiamati a portare con Cristo il peso di queste croci”, ha proseguito il Pontefice: “Ma non siamo tristi come chi è senza speranza, perché anche la morte più tragica non può impedire al nostro Signore di accogliere tra le sue braccia la nostra anima e di trasformare il nostro corpo mortale, anche il più sfigurato, ad immagine del suo corpo glorioso”. “Per questo, i luoghi di sepoltura, i cristiani non li chiamano necropoli, cioè città dei morti, ma cimiteri, che significa letteralmente dormitori, luoghi dove si riposa, in attesa della risurrezione”, ha osservato il Papa.
“L’amato Papa Francesco e i fratelli cardinali e vescovi per i quali oggi offriamo il Sacrificio eucaristico, questa speranza nuova, pasquale, l’hanno vissuta, testimoniata e insegnata”, ha concluso: “Il Signore li ha chiamati e li ha costituiti quali pastori nella sua Chiesa. Possano le loro anime essere lavate da ogni macchia ed essi risplendere come stelle nel cielo”.
In un chirografo Papa Leone proclama Newman patrono dell’Università Urbaniana
Papa Leone XIV ha proclamato san John Henry Newman patrono della Pontificia Università Urbaniana. Titolo, questo, che si aggiunge a quello di dottore della Chiesa e co-patrono degli educatori, insieme a san Tommaso d’Aquino.
“Considerata la richiesta del Venerato Fratello, il signor cardinale Luis Antonio Gokim Tagle nella sua qualità di gran cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, che ha fatto sua la proposta del delegato pontificio – rettore magnifico del medesimo Ateneo – si legge nell’apposito chirografo, firmato dal Papa e diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede – dispongo che san John Henry Newman, cardinale di Santa Romana Chiesa e dottore della Chiesa, nato il 21 febbraio 1801 a Londra, morto l’11 agosto 1890 a Edgbaston, canonizzato il 13 ottobre 2019 in Piazza San Pietro, sia proclamato patrono della Pontificia Università Urbaniana, affinché interceda per tale istituzione accademica e sia, per quanti in essa si formano al servizio missionario della Chiesa, modello luminoso di fede e di ricerca sincera della verità”.
Agensir














