Stanno traslocando in questi giorni i 150 studenti della sede faentina del Tecnopolo universitario. Un passaggio reso necessario dai lavori di riqualificazione strutturale ed energetica dell’immobile comunale di via Granarolo 62. Gli studenti saranno temporaneamente ospiti dei locali di viale delle Ceramiche, grazie alla disponibilità gratuita concessa dai Frati Minori Conventuali di Sant’Antonio di Padova. In quelle stesse aule fino al 30 giugno scorso aveva trovato la sua sede temporanea Artistation, la scuola di musica faentina colpita tre volte dall’alluvione che conta per settembre di aver ristrutturato la storica sede di via Pellico.
Fabbri: “Il cantiere partirà a settembre 2025. Contiamo di di concludere i lavori entro un anno”
Il trasferimento degli studenti del Tecnopolo – che comprende il Corso di Laurea in Chimica e tecnologie per l’ambiente e per i materiali), della ITS Maker Academy (Corso ITS CAD/CAM) e di altri percorsi IFTS e Master – consentirà l’avvio de i lavori finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Si tratta di un importante intervento di riqualificazione infrastrutturale, tecnica ed energetica per un investimento complessivo di 1.348.213 euro, di cui 1.078.571 di contributo regionale, 269.642 euro di co-finanziamento del Comune di Faenza oltre a risorse aggiuntive di 250mila euro per lavori essenziali. «Il cantiere – precisa il vicesindaco Andrea Fabbri – partirà a settembre 2025, con l’obiettivo di concludere i lavori entro un anno nonostante una scadenza più ampia formalmente prevista». L’intervento mira a rafforzare le infrastrutture dedicate alla ricerca industriale, all’innovazione tecnologica e al trasferimento di conoscenze. In particolare, saranno potenziati i laboratori del primo embrione dell’Hub dei materiali compositi. «Lavori importanti visto che il Tecnopolo è cresciuto molto nei numeri e nella prospettiva – ha precisato Fabbri–. Era fondamentale avviare il cantiere per dare spazi più funzionali e consoni a tutte le attività. Con questi lavori potremo contare su laboratori moderni, finanziati anche per la strumentazione sui materiali compositi e la ricerca svolta dall’Università». Ma non è tutto.
Il secondo step a inizio 2026
Il secondo step previsto partirà a inizio 2026 e riguarderà la ristrutturazione di spazi all’interno dell’incubatore per ospitare nuove strumentazioni per il T-Hub dei materiali compositi. «Da un lato è un intervento fondamentale sulla palazzina, dall’altro è un primo passo importante per tutto il percorso legato al Tecnopolo e allo sviluppo del T-Hub, che potrà attirare nuovi studenti, stagisti, lavoratori e ricercatori», ha aggiunto il vicesindaco. L’obiettivo è aumentare la possibilità di crescita in ambito della ricerca e della formazione per realtà come Romagna Tech, Università di Chimica dei materiali, il Master MACOF, i corsi ITS e IFTS, per ampliare le loro attività.
Barbara Fichera














