Nel 2024, nelle province romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, sono stati ufficialmente accertati 11.943 infortuni sul lavoro, secondo i dati forniti dall’Inail. Lo riporta, in un comunicato, la Cisl Romagna che fornisce così una fotografia chiara della situazione concreta nei luoghi di lavoro.
In Romagna 300 incidenti in più
In tutta la Romagna nel 2024 sono stati accertati 11.943 infortuni sul lavoro (302 in più rispetto al 2023) e 1.051 malattie professionali (129 in meno rispetto al 2023). Dodici i casi mortali riconosciuti. Sono i dati forniti da Inail ed elaborati da Cisl Romagna.
Nel dettaglio del territorio ravennate, nel 2024 i casi riconosciuti sono stati 4.396, in crescita del 3,48% rispetto ai 4.248 dell’anno precedente. A Forlì-Cesena sono stati accertati 4.299 infortuni, in lieve aumento rispetto ai 4.220 del 2023, con una crescita dell’1,87%. A Rimini si registrano 3.248 infortuni accertati contro i 3.173 del 2023, pari a un aumento del 2.36%.
Particolarmente gravi i dati sugli infortuni mortali accertati, che sono stati dodici in tutto il 2024, equamente distribuiti tra le tre province: 4 a Forlì-Cesena, 4 a Ravenna e 4 a Rimini.
Il dato delle malattie professionali
Anche il fenomeno delle malattie professionali si conferma un fronte critico per la salute dei lavoratori romagnoli. Nel 2024 sono stati riconosciuti 1.051 casi di malattia professionale, con un aumento complessivo del 14% rispetto ai 922 casi del 2023.
Il dato è frutto di una distribuzione territoriale che vede 174 casi accertati a Ravenna, in calo del 16,3% rispetto ai 208 dell’anno precedente; 708 nella provincia di Forlì-Cesena, con un aumento del 23,3% rispetto ai 574 del 2023; e 169 a Rimini, in crescita del 20,7% rispetto ai 140 del 2023. “Si tratta di patologie insorte nel tempo, legate a condizioni di lavoro prolungate e spesso ripetitive – sottolinea nella sua nota la Cisl Romagna – connesse all’esposizione a sostanze nocive, alla movimentazione manuale dei carichi, a posture forzate o a microtraumi costanti. A differenza degli infortuni, che si manifestano in modo improvviso, le malattie professionali emergono spesso dopo anni di attività, rendendo più complesso il loro riconoscimento e il relativo percorso di tutela”.
Il commento del segretario di Cisl Romagna, Marinelli
“I dati accertati raccontano una realtà ben definita, fatta di numeri concreti che rappresentano altrettante storie personali di lavoratrici e lavoratori – spiega il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli -colpiti nella propria salute. Una parte del mondo del lavoro romagnolo continua a essere esposto a rischi significativi, con conseguenze pesanti per chi subisce un infortunio o sviluppa una malattia legata all’attività professionale.
Questi dati evidenziano la necessità di mantenere alta l’attenzione su alcuni ambiti lavorativi particolarmente esposti, come l’agricoltura, l’edilizia, la manifattura e i servizi alla persona. L’obiettivo condiviso deve essere quello di garantire tutele effettive e tempestive, valorizzando il ruolo della prevenzione e rafforzando, allo stesso tempo, tutti gli strumenti che rendono il sistema più efficace e vicino alle persone”.
Le richieste del sindacato
Per diminuire i dati degli infortuni, Cisl Romagna chiede azioni concrete e immediate, a partire da investimenti massicci in prevenzione. “Chiediamo alle imprese di implementare e rafforzare sistemi di gestione della sicurezza efficaci, con un focus sulle nuove tecnologie e sulle migliori pratiche di settore”.
In secondo luogo, la formazione continua e mirata è cruciale. “Vogliamo che i lavoratori siano costantemente aggiornati sui rischi emergenti e sulle procedure di sicurezza – aggiunge Marinelli – e che la formazione sia realmente compresa e applicata. Parallelamente, è indispensabile rafforzare l’attività ispettiva e di controllo da parte degli organi preposti, con controlli più rigorosi e sanzioni efficaci per chi non rispetta le norme”.
E poi la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza “che parta dalle scuole, che coinvolga tutti i livelli aziendali, dai vertici ai singoli lavoratori, e che faccia della sicurezza un valore condiviso e prioritario”.
Infine, una maggiore trasparenza e condivisione dei dati sugli infortuni, “anche a livello aziendale, può aiutare a identificare le criticità e a definire interventi più mirati ed efficaci”.
“La Cisl Romagna è e sarà sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici. Continueremo a chiedere con fermezza alle istituzioni e alle imprese – conclude Marinelli – di investire con decisione su sicurezza, prevenzione, formazione e supporto effettivo. Solo così potremo costruire un ambiente di lavoro realmente sicuro e rispettoso della dignità di tutti”.














