Il cibo si fa ambasciatore di cultura e territorio. I comuni di Faenza e Brisighella sono stati recentemente inseriti nel volume Cucina Adriatica, corposa opera che va oltre la semplice raccolta di ricette per farsi specchio di tradizioni culinarie e culturali dei territori che si affacciano sulle sponde dell’Adriatico.
Il volume è stato curato dallo scrittore e fotografo tedesco Ingolf Hatz che è andato alla ricerca del legame tra cibo ed identità dei popoli
La pubblicazione del volume assume ancora più rilevanza se si pensa che viene da un autore non originario del territorio, Ingolf Hatz, fotografo e scrittore tedesco, che ha percorso “a zig-zag” come sottolinea lui stesso, le coste adriatiche con lo sguardo curioso dell’esploratore e la passione autentica del gourmand.
Nello scorrere le pagine si percepisce che il suo è un approccio più scientifico, quasi di un antropologo, che non si limita a elencare piatti e ristoranti, ma va alla ricerca di storie nascoste dietro ogni ricetta, dei legami tra il cibo e l’identità dei popoli. Il cibo è infatti, per sua natura, un linguaggio universale e al contempo espressione più vera di una cultura.
La cucina come archivio vivo di storia, tradizioni e riti sociali
Attraverso le sue pagine, Hatz dimostra quanto la cucina non sia solo un insieme di tecniche e ingredienti, ma un vero e proprio archivio vivo di storia, tradizioni, riti sociali e trasformazioni territoriali. La sua esplorazione lungo l’Adriatico è un’immersione nelle abitudini quotidiane, nelle celebrazioni e nelle memorie tramandate di generazione in generazione. L’approccio di Hatz, autentico “viaggiatore culinario”, consente di catturare sfumature e dettagli che spesso sfuggono a chi è troppo vicino alla propria cultura.
La sua curiosità, libera da preconcetti, gli ha permesso di interpretare il linguaggio nascosto dietro ogni sapore, ogni aroma, ogni gesto in cucina. In Cucina Adriatica, ogni ricetta è un racconto, una finestra aperta su un mondo di saperi antichi e di storie umane.
Essere parte del volume per Faenza e Brisighella vuol dire celebrare le proprie eccellenze ma anche prendere consapevolezza del valore delle proprie radici
L’inserimento di Faenza e Brisighella nel volume rappresenta un forte riconoscimento del loro straordinario patrimonio enogastronomico e culturale. Con le loro tradizioni millenarie, questi territori costituiscono un tassello fondamentale nel mosaico della cucina adriatica, grazie a specialità uniche che riflettono la ricchezza del paesaggio, dalle eccellenze della terra alle influenze storiche.
Per i due comuni, essere parte di Cucina Adriatica significa non solo celebrare le proprie eccellenze, ma anche rafforzare la consapevolezza del valore delle proprie radici. Un invito a riscoprire il cibo come veicolo di conoscenza, identità e connessione con la propria storia.
Hatz sta già lavorando ad un nuovo volume, dedicato interamente alla cucina romagnola
Ora il viaggio continua. Ingolf Hatz, in questi giorni in città, ha incontrato Karen Chiarini e Simona Sangiorgi, le due assessore di Brisighella e Faenza, raccontando che, affascinato dalla calorosa accoglienza, dalla ricchezza gastronomica e dalla profonda umanità incontrata in questo territorio, ha deciso di dedicarle il suo prossimo progetto: un nuovo volume interamente incentrato sulla cucina romagnola.

Chiarini: “Ospiteremo Hatz durante le sagre autunnali dove la cultura incontra sapori e tradizioni”
“L’autore di questo importante capitolo sulla cultura gastronomica d’Italia – spiega Karen Chiarini, assessora di Brisighella con deleghe alla Cultura e al Turismo – sarà nostro gradito ospite durante le sagre autunnali: un’occasione unica per far sì che la cultura incontri i sapori e le tradizioni più autentiche del nostro territorio. Ingolf parteciperà, e si farà testimone privilegiato, delle eccellenze che Brisighella sa offrire durante tutto l’anno, creando un connubio perfetto tra arte, letteratura e la nostra ricca identità enogastronomica e culturale”.
Sangiorgi: “Questo volume ci consente di condividere le nostre eccellenze con il pubblico di lingua tedesca”
“Il prezioso impegno di Ingolf -dice invece l’assessora al Turismo di Faenza, Simona Sangiorgi– ci permette di condividere il cuore delle nostre eccellenze con il pubblico di lingua tedesca, invitando i loro sensi in un viaggio attraverso i sapori e le tradizioni. È la dimostrazione più evidente di come l’enogastronomia sia un tessuto connettivo, un elemento fondamentale su cui costruire con dedizione e cura per offrire esperienze indimenticabili”.














