“Come abitare la terra” è stato il tema oggetto di riflessione giovedì 19 giugno – San Romualdo – tra don Mirko Santandrea e Daniela Verduci, con Tommaso Scalini, questi ultimi aderenti al movimento buddista Soka Gakkai, nell’ambito della Settimana Rurale, organizzata dalle parrocchie di Alfonsine, sul tema generale :‘Laudato sii mi Signore per sora nostra madre terra’.
Un incontro tra fedi sul tema della custodia del creato
Daniela Verduci, insegnate ed aderente alla religione buddhista nella confessione Soka Gakkai ha esordito ringraziando per l’opportunità del confronto e del reciproco arricchimento.
Tommaso Scalini ha poi illustrato il lavoro pratico che la comunità buddista, fondata nel 1930 dall’educatore- maestro Makiguchi svolge. Un lavoro educativo prevalentemente nelle scuole in varie città d’Italia.
La sede si trova a Bologna mentre a Ravenna e anche ad Alfonsine vi sono comunità di praticanti organizzate in piccoli gruppi che meditano e cercano di acquisire una maggiore consapevolezza di sé e del mondo.
La proposta buddista: cambiamento interiore per cercare di lasciare un mondo migliore
L’interazione con l’ambiente è un punto di incontro alla luce dei valori della “Laudato sì”, come l’impegno nel sociale a favore del prossimo, nonché una cultura di pace con tutte le creature. Scalini ha sottolineato la necessità di produrre un cambiamento in meglio dentro sé come presupposto per poi cercare di lasciare un mondo migliore.
Ai momenti di meditazione, preghiera e silenzio davanti agli oggetti di culto, si affiancano lo studio dei libri di Daisaku Ikeda che dal 1983 al 2023 ha presieduto la Soka Gakkai lasciando molti testi scritti fondamentali. Ikeda ha portato la Soka Gakkai a produrre istanze e documenti e inviti all’ONU che sollecitano azioni di pace e la promozione dei diritti umani. Anche i diritti delle donne sono molto promossi dal movimento.
‘Cambiare interiormente-Pensare globalmente-Agire localmente’ è uno degli slogan riassuntivi del suo pensiero e proposta.
E’ stata prodotta una mostra su questi temi che è stata visitata da oltre 8000 studenti, coinvolgendoli in vista di un possibile lavoro per disinquinare il pianeta con un approccio che si potrebbe definire socratico. Si può già vivere il cambiamento ora partendo dalle piccole/grandi cose che ognuno di noi può fare.
Don Mirko Santandrea: cooperare e creare sinergie per custodire la vita e riparare la terra
Don Mirko Santandrea ha sottolineato le consonanze con la spiritualità orientale ed ortodossa per quanto riguarda l’attenzione alla terra. Anche il patriarca di Gerusalemme Bartolomeo ha grande attenzione verso la creazione opera di Dio come pure San Francesco e San Bonaventura.
Occorre cooperare e creare delle sinergie per custodire la vita. Così come Dio è Trinità e quindi relazione anche noi dobbiamo relazionarci con il nostro prossimo per riparare la terra dai guasti inflitti dallo sviluppo smodato.
Come diceva San Paolo “occorre abitare la terra”, con la più grande armonia possibile, si veda: Romani 8. Tutta la creazione offesa attraversa come le doglie del parto ed attende una redenzione. Per un dono di Grazia del Messia, che i cristiani vedono in Gesù, c’è una missione di cambiamento possibile.
Come nella Lettera a Dionieto ( I sec) i cristiani devono essere nel mondo per il mondo, anche se non del mondo. La parrocchia è inserita nel tessuto sociale, in mezzo alle case e quindi è ancora strumento utile. Siamo pellegrini e dobbiamo ispirarci al giubileo ebraico del riposo della terra. La speranza si declina oggi in un passato – presente – futuro che è già qui. Dobbiamo umanizzare la città di Dio, per citare Sant’Agostino.
Come esito dell’incontro è emersa la necessità di unire le forze in favore di azioni che aiutino tutti, uomini e donne a vivere meglio in un pianeta che potrebbe essere quel giardino originario dell’ Eden, con risorse per tutti e vita di pace per ogni popolo. Un lavoro di tutela e crescita nell’ umanizzazione e nella divinizzazione nella comunione reciproca.
Daniele Morelli














