Un cammino quotidiano fatto di ascolto, piccoli gesti, relazioni. È questa la cifra della Caritas parrocchiale di San Marco, raccontata con passione e umanità da Laura Lo Buono e Giuly Resta, due volontarie impegnate in prima linea. La loro esperienza parla di una comunità che non si limita a rispondere a bisogni materiali, ma che costruisce ponti di vicinanza e cura, a partire dalle fragilità più invisibili.
Le attività del centro di Ascolto Caritas di San Marco
Nato nel 2022, il centro di ascolto parrocchiale di San Marco si è da subito posto l’obiettivo di «fare un tratto di strada insieme a chi attraversa momenti difficili» raccontano le volontarie. Aperto due pomeriggi al mese, offre uno spazio di ascolto dove «cerchiamo soprattutto di accogliere, pur non essendo psicologhe. E poi di stare accanto, con rispetto e gratuità». Molte delle persone che si rivolgono al centro non cercano solo aiuto materiale, ma un luogo dove essere visti, ascoltati, considerati: donne sole, madri in difficoltà, persone che affrontano separazioni o periodi di precarietà. Le risposte concrete non mancano, dai pannolini ai pacchi viveri, ma ciò che resta più forte è «la relazione, l’incontro, la possibilità di immaginare insieme un progetto di vita» precisano. Fiore all’occhiello dell’attività della Caritas di San Marco è l’impegno nella pediatria dell’ospedale di Faenza, dove da tempo porta avanti un progetto che coniuga musica e solidarietà. «Mi sono chiesta cosa potessi offrire partendo da quello che sono – racconta Laura, musicista – e così è nata l’idea di accompagnare i bambini con il violino, attraverso fiabe sonore, nei momenti più delicati del ricovero». La musica li accoglie prima di entrare in sala operatoria e li accompagna al risveglio, aiutando a ridurre l’ansia e rendendo l’ambiente ospedaliero più umano. «Lo sguardo dei familiari è spesso pieno di gratitudine – spiega –. Anche i medici sentono che la nostra presenza fa bene a tutti, personale ospedaliero compreso». A questo primo nucleo di attività si sono aggiunti altri elementi: la pet therapy, con cani in reparto, la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri per promuovere i valori della legalità e della fiducia, e momenti di clown therapy. L’équipe si è allargata e oggi i volontari impegnati sono una quindicina, offrendo una continuità sempre maggiore. Tra le attività della caritas di san Marco, il coinvolgimento degli anziani. Alcuni di loro, definiti affettuosamente “i nonni”, realizzano piccoli doni artigianali, come maschere di carnevale o fiori di primavera, che vengono poi consegnati ai bambini ricoverati. «Sapere che i loro oggetti portano gioia a un bimbo malato dà agli anziani un motivo in più per sentirsi parte attiva della comunità», sottolinea Giuly. È un modo semplice ma potente per collegare generazioni e trasformare la solitudine in dono. Accanto a questo, la parrocchia organizza anche pomeriggi ricreativi e pranzi comunitari dedicati agli anziani, con la collaborazione dei ragazzi del catechismo, protagonisti di diverse iniziative solidali: dalla vendita di piantine o biscotti alle raccolte per sostenere famiglie in difficoltà. Il progetto si sviluppa in sinergia con la Caritas diocesana, in una logica di rete e formazione. «La formazione ci ha insegnato a non proiettare sugli altri i nostri bisogni, a comprendere che ciò che fa felice me non è detto che valga per l’altro», spiegano le volontarie. Anche il discernimento è un elemento fondamentale. «L’empatia è un dono prezioso, ma non basta. Occorre anche saper scegliere, ascoltare, mettersi nei panni degli altri senza sostituirsi a loro». La Caritas parrocchiale di San Marco dimostra ogni giorno che la carità non è assistenzialismo, ma relazione, gratuità, corresponsabilità. «Non sono loro ad aver bisogno di noi – concludono Laura e Giuly – ma tutti abbiamo bisogno di tutti». Una Chiesa in uscita, che si fa prossima nei luoghi della fragilità e della malattia, portando con sé non solo aiuti concreti, ma la fantasia della carità, che sa creare legami nuovi là dove sembrava esserci solo solitudine. Per informazioni o per offrire il proprio contributo come volontari, è possibile contattare la parrocchia di San Marco all’indirizzo mail: caritassanmarcofaenza@gmail.com.
Barbara Fichera