Durante il Consiglio Comunale del 29 aprile, il Movimento 5 Stelle di Faenza ha ribadito il proprio sostegno a un modello di gestione partecipata per i servizi alla persona, valorizzando il ruolo pubblico e la collaborazione con il terzo settore.
Un nuovo modello per un welfare sostenibile
Il Movimento 5 Stelle di Faenza ha espresso il proprio sostegno alla nascita della società consortile “Primula”, ritenendola un’opportunità concreta per definire una governance trasparente e partecipata nei servizi rivolti agli anziani.
Il tema è stato al centro del dibattito nel Consiglio Comunale del 29 aprile, dove il capogruppo Marco Neri ha illustrato la posizione del Movimento 5 Stelle.
Equilibrio tra pubblico e privato per la qualità dei servizi
L’intervento ha messo in luce la necessità di un equilibrio strategico tra la componente pubblica e quella privata nella gestione dei posti letto per anziani nell’Unione della Romagna Faentina. Attualmente, su circa 365 posti letto, solo 65 sono gestiti dal pubblico, mentre i restanti fanno capo a soggetti privati.
Alla luce di alcune criticità recenti, tra cui il mancato esito del tentativo di reinternalizzare 112 posti da parte di ASP e le difficoltà acuite dalla pandemia, il Movimento ha ribadito l’importanza di valorizzare le competenze di entrambi gli attori, con l’obiettivo di garantire servizi duraturi e di qualità.
Governance partecipata e tutela dei lavoratori
Secondo il Movimento 5 Stelle, il nuovo assetto dovrà prevedere un presidente eletto tra i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, con funzioni chiare e condivise, in grado di rispecchiare un reale controllo pubblico. Fondamentali anche la rendicontazione annuale, la responsabilità gestionale e la tutela dei diritti dei lavoratori.
«Il nostro obiettivo – ha dichiarato Marco Neri – è costruire un sistema di assistenza giusto, sostenibile e al servizio dei cittadini. Per farlo, serve un ruolo pubblico forte, trasparente e responsabile.»
Un welfare più equo, con tariffe legate all’I.S.E.E.
Il gruppo consiliare ha inoltre auspicato l’avvio di un confronto a livello regionale, con l’introduzione del parametro I.S.E.E. nella definizione di rette e tariffe calmierate, affinché il sistema diventi più equo e trasparente per le famiglie.
Il Movimento ha infine sottolineato la necessità di coinvolgere sindacati, istituzioni e società civile nel percorso, e ha ribadito l’impegno a monitorare da vicino l’evoluzione della governance della nuova società, continuando a formulare proposte concrete per un welfare più inclusivo.
“Se il problema è evidente -come si suol dire ‘il Re è nudo’-, ha dichiarato Neri, è necessario affrontare questa realtà con un approccio equilibrato e responsabile, per tutelare le persone fragili e garantire servizi di qualità.
Infatti, siamo consapevoli che questa esigenza sarà sempre più rilevante, sia in termini qualitativi sia quantitativi, nel prossimo futuro”.