A due anni dall’alluvione, lo psicoterapeuta Giuseppe Pompeo Angelone traccia un quadro della situazione, con richieste in aumento per i servizi delle Case di Comunità. Spesso dietro le richieste di aiuto per disagi emotivi di vario genere c’è ancora l’ansia e l’insicurezza dovuta ad eventi climatici che non sono più eccezionali.

Angelone: «La memoria emotiva è ancora fresca»

In aumento le richieste di sostegno psicologico dopo l’alluvione del 2023. A due anni dalla tragedia che ha colpito il nostro territorio la paura non è ancora passata, anzi, come spiega Giuseppe Pompeo Angelone, psicoterapeuta e responsabile della struttura semplice interdipartimentale di Psicologia della salute e di Comunità Ravenna, Ausl Romagna, «la memoria emotiva è ancora fresca, specie per chi è stato alluvionato. Ma non solo. Quando si sente il rumore della pioggia che non si ferma riemergono i vissuti traumatici».

Gli eventi climatici non sono più eccezionali

Ormai le persone si sono rese conto che non si tratta di un evento isolato. «In questi due anni ci sono state altre alluvioni e in molti hanno
capito che il nostro è un territorio con delle fragilità dal punto di vista geologico. Non si tratta più di eventi eccezionali. La gente è preoccupata per il futuro» e «resta l’insicurezza, la sensazione di essere perennemente vulnerabili». Risulta difficile quantificare quante siano le persone colpite dall’ansia per questo tipo di fenomeni. Soprattutto nelle settimane e nei mesi successivi agli eventi alluvionali le richieste di sostegno psicologico sono aumentate. A distanza di due anni alcune persone continuano a presentare quadri ansiosi o post traumatici.

Accesso ai servizi in aumento

Angelone è stato anche il coordinatore della psicologia di emergenza climatica per la provincia di Ravenna dopo l’alluvione di maggio 2023 (con 90 psicologi attivati da Ausl e Regione per il supporto alla popolazione). «Chi cerca aiuto o un sostegno per difficoltà relazionali, conflitti genitori-figli, problemi di coppia non sa cosa c’è dietro il proprio malessere. Solo un’attenta analisi rivela che spesso ci sono vissuti traumatici legati all’alluvione». «Se guardiamo il numero di richieste di accesso ai servizi di psicologia all’interno delle Case di comunità nel 2022 erano 211, nel 2024 siamo passati a oltre 450. Ma non siamo in grado di capire quante siano le richieste legate agli eventi climatici». Dopo l’ultima alluvione a settembre 2024 «nella fase più acuta, poco più di un mese, si sono registrate 200 richieste tra colloqui, interventi. Ci siamo accorti che è aumentata la sfiducia, la rabbia, la rassegnazione». Con il passare dei mesi l’ansia e la paura non scompaiono, ma emergono in modo più sfumato, si trasformano». Tra i più colpiti «gli anziani perché possono avere perso la casa che accoglieva i ricordi, le memorie di una vita, la sicurezza. I giovani sono più consapevoli di un cambiamento climatico che influisce sempre di più e sono preoccupati per il futuro». Un importante lavoro di aiuto è stato svolto dalle Case di comunità attraverso i servizi di psicologia del disagio emozionale con percorsi di cura, prevenzione del disagio e promozione del benessere.

Come accedere ai servizi di sostegno

Continua Angelone: «le modalità di accesso possono avvenire in diverse forme a partire dai medici di Medicina generale. Il singolo colloquio orientativo, i trattamenti brevi focali, la psicoterapia, i gruppi di gestione dello stress sono alcune delle soluzioni che proponiamo».
Funziona bene anche la formula dei gruppi terapeutici, formati da un massimo di dieci persone, per sei-otto incontri. «Il gruppo permette
di condividere le preoccupazioni, di trovare insieme le risposte, di confrontarsi con altre persone che hanno lo stesso problema. È importante la condivisione dell’ansia e delle paure, riduce la vergogna, aumenta il senso di appartenenza alla comunità. Le persone capiscono che possono affrontare meglio i problemi insieme».

I gruppi di sostegno attivati

Nel 2025 sono già partiti tre gruppi terapeutici nel faentino, uno a Russi, uno a Bagnacavallo e uno a Ravenna. Conclude Angelone: «accanto ai gruppi di gestione dello stress stiamo proponendo dei percorsi di partecipazione attiva con i quali cerchiamo di far sentire che la popolazione ha un ruolo attivo legato alla prevenzione. I partecipanti sono coinvolti in cinque incontri per riflettere insieme sui cambiamenti ambientali e sui loro effetti attraverso una presa di consapevolezza dell’importanza di acquisire stili di vita sani ed ecosostenibili».

Maria Grazia Casini