Sono più di 1.800 i pellegrini romagnoli che fra sabato 22 e mercoledì 26 marzo parteciperanno al pellegrinaggio giubilare a Roma con il passaggio delle porte Sante, di questi oltre 500 partiranno dalla nostra Diocesi. Ad aprire questo evento sarà la diocesi di Cesena-Sarsina che sabato 22 si recherà nella città eterna guidata dal nuovo vescovo monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo. Da lunedì 24 a mercoledì 26 saranno le Diocesi di Faenza-Modigliana, Forlì Bertinoro, San Marino Montefeltro e Imola a varcare le quattro Porte Sante delle Basiliche Patriarcali (San Paolo, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Pietro) accompagnate dai loro vescovi. Questo pellegrinaggio per il Giubileo della speranza è coordinato dall’Opera Pellegrinaggi della Romagna (Opero), l’associazione ecclesiale voluta dalle diocesi della Romagna per coordinare e animare i viaggi e le esperienze spirituali proposte dalle singole Chiese Locali.

Speranza e democrazia, il 21 marzo il prof. Zamagni presenta a Faenza il libro del vescovo Mario

In queste settimane quaresimali i vicariati diocesani sono impegnati nei pellegrinaggi in cattedrale a Faenza accolti dal vescovo. Il prossimo sarà il 23 marzo a cura del vicariato che comprende le parrocchie di Marradi, Fognano e Brisighella. Il pellegrinaggio a Roma si inserisce all’interno di questo percorso. «Le molte iniziative legate all’Anno Giubilare – ha detto il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, monsignor Mario Toso – non sono solo indirizzate alle comunità religiose, ma anche a quelle civili. Come Diocesi vogliamo portare avanti con la nostra comunità riflessioni legate a quanto emerso dalla Settimana sociale dei cattolici a Trieste, nel luglio scorso». In quest’ottica si presenta alla sala Bcc della Fondazione Dalle Fabbriche (via Laghi 81) il prossimo 21 marzo alle 20.45 la seconda edizione del volume Chiesa e democrazia per offrire ai cattolici una visione complessiva del pensiero dei Pontefici sulla democrazia. A presentare il volume del vescovo sarà il prof. Stefano Zamagni.

A Roma dal 24 al 26 marzo, “Non una gita, ma un’esperienza di Chiesa”

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Saranno 532 i pellegrini dalla Diocesi di Faenza-Modigliana, guidati dal vescovo monsignor Mario Toso, accompagnati da quindici sacerdoti e quattro diaconi permanenti e proveniente da tutto il territorio della Diocesi. «Il Giubileo – ricorda don Tiziano Zoli, delegato diocesano per il Giubileo e presidente di Opero – è un momento di grazia, perché è l’occasione, per tutti i battezzati, attraverso la quale riscoprire la bellezza della propria fede e mettersi in cammino; non solo verso Roma, ma soprattutto verso una vita sempre più orientata alla fede e all’amore nei confronti del Signore Gesù. Anche per questo motivo le diocesi di Forlì-Bertinoro, Faenza-Modigliana, San Marino-Montefeltro e Imola, hanno deciso di vivere insieme il pellegrinaggio giubilare a Roma, accompagnati dai loro pastori. Il Pellegrinaggio giubilare non può essere ridotto a una gita come le altre, ma tutti desideriamo che sia un’esperienza di Chiesa, di misericordia e di speranza: la speranza di chi sa che nonostante tutto e tutti, il Signore non ci abbandona e cammina insieme a noi. Questo significa che non dobbiamo basare la nostra speranza su un finto ottimismo, ma sulla fiducia in una persona ben precisa: Gesù Cristo unico salvatore del mondo! È Lui la nostra speranza, è Lui che ci fa guardare avanti e ci sostiene verso la meta; è lui quel bicchiere d’acqua fresca di cui abbiamo bisogno in quel faticoso pellegrinaggio che è la nostra vita; è Lui la Porta stretta da attraversare per entrare davvero nella comunione con Dio». «Quella che vivremo sarà un’esperienza sinodale – ha concluso don Tiziano Zoli – nel senso di camminare insieme precorrendo la stessa strada fisicamente e spiritualmente».

L’invito è quello di aiutarsi a vivere queste giornate con spirito di fede e come occasione preziosa per incontrare Gesù Cristo: nelle persone che condivideranno il pellegrinaggio, nelle parole dei pastori che accompagnano i momenti di preghiera, nell’accogliere (magari anche con un sorriso) gli inevitabili disagi che ogni pellegrinaggio porta con sé, e nella preghiera per il Papa e per tutti i malati.

I segni di speranza della Caritas diocesana

dormitorio caritas

In occasione della presentazione del pellegrinaggio a Roma, il direttore della Caritas diocesana, don Emanuele Casadio, ha presentato diverse iniziative legate ai segni di speranza che stanno nascendo sul territorio. In particolare mercoledì 19 marzo alle 18 saranno inaugurati i nuovi locali del dormitorio maschile e del centro diurno “La Tenda” situati in via Manzoni 5 a Faenza. Inoltre sono stati attivati dei corsi di arteterapia e mindfulness a Faenza e Bagnacavallo per aiutare le persone a superare il trauma dell’alluvione. E’ attivo anche uno sportello di microcredito solidale per aiutare, sempre in questo contesto, persone, famiglie e imprese. Il 29 marzo è inoltre in programma una raccolta viveri per il Centro di ascolto in vari supermercati della città di Faenza. Infine, sarà realizzata una mostra prossimamente dedicata a ricordare l’impegno dei volontari e della solidarietà nell’affrontare le emergenze legate alle alluvioni.