Brisighella e tutta la comunità diocesana salutano suor Loretana, Elena Pecchia, morta nei giorni scorsi. Di seguito pubblichiamo il ricordo delle suore della Sacra Famiglia. Suor Loretana è nata il 21 aprile 1942 a Matelica, dove ha vissuto il suo cammino di fede ricevendo i sacramenti dell’Iniziazione cristiana: battesimo, comunione e cresima. È cresciuta nella famiglia di papà Cesare e mamma Amalia, una famiglia numerosa e molto unita, dove i valori della fede erano radicati e condivisi. Inizia il suo cammino di formazione alla vita consacrata il 4 ottobre 1957. Emette la prima professione a Cesena il 23 giugno del 1960 prendendo il nome di suor Maria Loretana di Gesù e la professione perpetua l’8 settembre del 1965.
Dopo la professione e le prime esperienze di vita fraterna a Modigliana, Firenze e Cesena inizia il percorso di studio per divenire maestra di scuola elementare. All’insegnamento dedica un lungo periodo della sua vita, dal 1973 al 1998, mentre risiedeva nelle fraternità di Capocolle, Cesena e Santarcangelo. Lasciato l’insegnamento, entra a far parte della fraternità di Rocca S. Casciano dove si dedica pienamente alla pastorale parrocchiale.
Nel 2015 viene trasferita a Roma, dove la comunità accoglie suore straniere per lo studio. Qui inizia un nuovo percorso di formazione presso la Caritas per svolgere il servizio di volontario in carcere, visitando i detenuti e accompagnandoli nei percorsi di catechesi e di preparazione ai sacramenti.
Ritornata nella fraternità di Cesena e poi in seguito trasferita nella fraternità di Brisighella, ha continuato questo servizio con grande passione ed entusiasmo fino a quando la malattia lo ha permesso. Ha affrontato il percorso della malattia con grande forza d’animo, fede e abbandono in Dio. Ha consegnato la sua vita nelle mani di Dio il 12 marzo scorso, mentre le sorelle presenti recitavano la preghiera del rosario e stringendo la mano della sorella Augusta.
L’esperienza di insegnamento
Da tanti suor Loretana sarà ricordata come “la maestra”. Un servizio, quello dell’insegnamento, una missione che ha svolto donando tutta se stessa, intessendo relazioni belle e durature con le famiglie e con i bambini stessi, molti dei quali, pur dopo tanti anni, non hanno perso il contatto con lei. Attenta, delicata ma decisa, ha insegnato, accompagnato, consigliato, sostenuto i “suoi bambini” con vero amore materno. Ha sempre creduto molto in tutto ciò che ha fatto, preparandosi, formandosi, mai stanca di ascoltare, di leggere, di approfondire e usando anche i moderni mezzi di comunicazione sociale per rimanere aggiornata, per farsi presente, per essere informata.
L’attività con i carcerati
Nel servizio con i carcerati ha trovato, negli ultimi anni della sua vita, una rinnovata giovinezza di passione apostolica e di entusiasmo. Le storie di sofferenza e di dolore, di solitudine e di disperazione che incontrava la toccavano profondamente. Si sentiva interpellata in prima persona a cercare modi di presenza che andavano anche oltre il tempo concesso per le visite in carcere: la ricerca di materiale necessario, l’accompagnamento per percorsi di reinserimento una volta scontata la pena, percorsi di giustizia riparativa per sostenere, ridare speranza alle persone che incontrava e per le quali non riusciva a non desiderare un futuro migliore.
Ha amato molto la preghiera, personale e comunitaria, dedicandovi tanto tempo, sempre pronta ad accogliere gli inviti della Chiesa per ogni circostanza e necessità particolare. Negli ultimi giorni, seppur con un filo di voce, tra le ultime parole che abbiamo potuto cogliere e comprendere, c’è stato il chiedere notizie del Papa e della sua salute, e gioire all’udire che, seppur lentamente, stava migliorando e la prognosi era stata sciolta.
Carissima suor Loretana, adesso che ti sappiamo nell’abbraccio di Dio che tanto hai amato e desiderato nella tua vita, nell’abbraccio della tua famiglia in cielo, ti chiediamo di continuare a vegliare su di noi. Sulla tua famiglia numerosa, bella, unita per la quale ci sei stata sempre, che hai portato quotidianamente nella tua preghiera e che ti è rimasta vicina fino alla fine. Su di noi tue consorelle, che abbiamo camminato con te e condiviso i passi della nostra consacrazione, nei momenti belli e anche in quelli più dolorosi. Su quanti hai conosciuto e amato, sui tuoi “bambini” e suoi tuoi “carcerati”. E ti ricompensi il Signore per tutto il bene di cui ti sei fatta strumento.