La conversazione inizia con una semplice domanda: “Salve, posso parlarle un attimo?”. Rispondendo al messaggio una presunta reclutatrice, utilizzando il nome di una società legittima, presenterà un’allettante offerta di lavoro promettendo orari flessibili e retribuzioni elevate. I compiti proposti sono semplici: mettere like, seguire profili social, scrivere recensioni e così via. Ma attenzione: accettando l’offerta sarà necessario aprire un portafoglio di criptovalute dove verranno accreditati i primi guadagni per il lavoro svolto. A questo punto, conquistata la fiducia, il cybercriminale chiederà di investire denaro che non verrà però mai restituito.
La polizia postale: come riconoscere le truffe
“Il primo elemento per riconoscere che si tratta di una truffa – spiega la Polizia Postale – è l’uso di numerazioni con prefisso estero“. Le precauzioni sono sempre le stesse. “Non rispondere a messaggi inviati da utenti sconosciuti – aggiungono dalla Polizia Postale – , non cliccare su link sospetti che possono compromettere i dispositivi, non fornire le password di accesso a conti correnti e posta elettronica, e, soprattutto, è necessario proteggere sempre i dati personali“.
Per informazioni: www.commissariatodips.it