Si chiama Gloria Russi e vive a Copparo di Ferrara, di professione dentista con tre sedi operative: Ferrara, Goro e Tresigallo. Cognome singolare il suo, anche perché la signora è originaria della Colombia. Il padre, Luis Ernesto Russi Rojas, classe 1938, è stato esperto di diritto del Lavoro e sicurezza sociale, legato all’Università della città di Tulua, zona centro occidentale del paese, non distante dall’Oceano Pacifico. Nel dicembre 2018 ha dato alle stampe De mi vida en la guerra y en la paz, Poemia editor. Nel 2023, stessa casa editrice, Remembranzas, Los Russi. Per lei, invece, finiti gli studi universitari a Bogotà la vita ha riservato l’incontro con Giuseppe, Marussi di cognome, originario di Copparo. Uomo riservato, ma capace di ‘prenderla per la gola’, visto che di professione era cuoco («conobbi allora – dice – i cappellacci»), per poi portarla all’altare. Occasione per sollecitare anche l’attraversamento dell’Oceano alla ricerca delle radici di famiglia del coniuge e perché no, anche di quel cognome che porta dritto a un omonimo comune della Romagna. Col marito, una trentina di anni fa, Gloria prese la decisione di trasferirsi in Europa portando con loro il primogenito Joan Sebastian. Scegliendo Copparo, radice certa per lui. In più occasioni, Gloria e suo padre hanno poi visitato Russi e la Romagna. Ma anche altri luoghi perché, spiega «l’Italia è bella tutta». Quest’estate hanno incontrato il parroco di Russi, don Luca Ravaglia. E ora abbiamo incontrato Gloria.
Intervista a Gloria Russi
Famiglia colombiana, ma quel cognome le fa pensare a un collegamento diretto con Russi di Romagna? Suo padre ne fa cenno nei suoi libri.
Sì, mio padre nei suoi libri spiega le origini del cognome Russi. L’arrivo in Colombia, nel 1700, di persone provenienti da questa località e per questo presero come cognome il nome della città di origine.
Perchè la scelta di vivere in Italia?
Mi sono sposata nel 1993 in Colombia con Giuseppe e qualche anno dopo abbiamo preso la decisione di venire in Italia assieme al nostro primo figlio Sebastian. Siccome mio marito era di Copparo ci siamo stabiliti lì. Purtroppo oggi mio marito non c’è più tra di noi, ma per comodità e per lavoro siamo rimasti a Copparo. Quando lui era ancora attivo ha lavorato come cuoco per alcuni anni a Cervia. Morto lui ho completato gli studi e tutta la documentazione necessaria per essere riconosciuta come dentista anche in Italia. I figli sono cresciuti e oggi hanno il loro lavoro. In realtà Natalia fa la dentista pure lei, ma esercita in Portogallo.
Beh, tra spagnolo e portoghese qualche assonanza c’è?
Sulle lingue ne conosce diverse. Parla anche italiano, inglese e francese.
Mai pensato di vivere proprio a Russi?
Mi sarebbe piaciuto tanto abitare a Russi, ma per via del destino non è stato mai possibile.
Ho capito che il cognome Russi è diffuso in diversi paesi del Sud America. Vi sentite fra voi? Avete momenti di incontro?
Certo, ci troviamo ogni anno. Inizialmente abbiamo formato anche una Fondazione senza scopo di lucro, per aiutarci fra di noi, fino alla terza generazione avente cognome Russi. Solo in Colombia siamo alcune centinaia di famiglie. In Brasile ancora di più. Sull’aspetto dell’aiuto, però, le cose si sono fermate. Continua invece il fatto di incontrarci periodicamente.
Ogni quanto torna in Colombia? Ha un po’ di nostalgia del suo paese?
Ho sempre nostalgia, soprattutto dei miei cari, e ci torno almeno una volta l’anno. Ma stando là un po’ di tempo, ora sopraggiunge la nostalgia dell’Italia. Qui lavoro e qui c’è uno dei miei figli e ci sono i parenti di mio marito. Poi c’è anche la mia vita in parrocchia. Sono impegnata come capo Scout. A Copparo sono una novantina i ragazzi che seguiamo.
La cosa più bella di Ferrara, una di Russi e una della Colombia?
Di Ferrara mi piace molto il castello e c’è anche una via molto bella, che è corso Ercole d’Este. Di Russi mi piace molto la gente e il centro storico, il Municipio è la chiesa.
Giulio Donati