Un mercatino capace di unire parole solo apparentemente molto distanti. Come Faenza e America latina. A dividerle sono migliaia di chilometri, eppure tanti giovani in questi anni le riconoscono entrambe come casa. Oppure le parole lavoro e divertimento, che spesso vediamo in antitesi e che invece qui sfumano l’una nell’altra. O ancora, essenzialità ed educazione, dove una potenzia l’altra. Il mercatino del Mato Grosso, che anche quest’anno durante le festività si è svolto al centro fieristico di Faenza, ha unito non solo parole distanti, ma anche le persone. In 300 giovani, da tutta Italia, si sono trovati qui, lavorando fianco a fianco per sostenere le missioni dell’Omg in America latina attraverso la vendita di oggi ricavati da sgomberi e donazioni, oppure la raccolta del ferro. E grazie a questi gesti di solidarietà è possibile dare linfa vitale a tanti progetti nel mondo.
Il racconto di chi è partito in missione
A lavorare al mercatino c’è per esempio il faentino Manuele, tornato da poco in Italia dopo un anno di esperienza in Perù a fianco a giovani di 17-18 anni. «Qui al mercatino ci divertiamo lavorando, e lo facciamo per qualcosa di buono e importante. In Perù ho vissuto un’esperienza bellissima, aiutando tanti giovani a trovare la propria strada in contesti non sempre facili. Ho capito quanto sia importante accogliere l’altro per quello che è, e oggi porto nel cuore i nomi di tutte le persone che ho incontrato».
A fianco a Manuele c’è Marco, che da 14 anni vive in Ecuador con la propria famiglia aiutando le persone nella costruzione di case, nel fornire acqua potabile, nell’istruzione. «Sono cresciuto a Faenza – racconta – e 25 anni fa, tramite incontri nelle scuole, sono stato invitato a conoscere e lavorare all’Omg e mi sono fin da subito trovato bene. Per me questa esperienza ha sempre rappresentato una scelta controcorrente e coraggiosa contro certe logiche del mondo, a scelte che portano ad eccessi e ad essere circondati dal superfluo. Il donare il proprio tempo e la propria vita agli altri, a chi ha più bisogno, è la chiave per dare un senso a ciò che ci sta attorno».
Non è ancora partito in missione, ma ha deciso da tempo di spendersi per i valori dell’Omg anche Paolo, faentino di 19 anni. «Mi piace aiutare gli altri ed è gratificante vedere nell’Operazione Mato tanti giovani uniti nella carità per i poveri. Quest’anno abbiamo svolto un campo di servizio a San Martino in Gattara e questo mi ha permesso di creare tanti nuovi legami con ragazze e ragazzi da tutta Italia». Il mercatino ha chiuso i battenti l’1 gennaio, ma da lì la storia è appena iniziata.
Samuele Marchi