La Fp Cgil di Ravenna lancia un allarme sul servizio di spazzamento manuale, essenziale per il decoro urbano, ma penalizzato da condizioni di lavoro difficili e contratti inadeguati. Il sindacato propone una riorganizzazione per tutelare i lavoratori e rispondere alle nuove esigenze del territorio
Il sindacato chiede cambiamenti nella gestione dei rifiuti
La raccolta porta a porta, introdotta negli ultimi anni come modalità necessaria per migliorare la gestione dei rifiuti urbani, ha comportato notevoli sfide per il servizio di spazzamento manuale nel territorio ravennate.
A sottolinearlo è la Fp Cgil di Ravenna, che rappresenta le decine di lavoratrici e lavoratori impegnati quotidianamente nella pulizia di strade, piazze, mercati e parchi.
«Questa nuova gestione ha portato ad un aumento esponenziale degli abbandoni di rifiuti nei pressi dei cassonetti rimasti, nei parchi e in altre zone sensibili – spiega Luca Savini della Fp Cgil –. Inoltre, i cestini stradali sono spesso utilizzati come cassonetti per rifiuti indifferenziati, con conseguenze sull’efficienza e sul carico di lavoro degli operatori».
Condizioni di lavoro difficili, contratti inadeguati e carico di lavoro aumentato in maniera esponenziale
Gli operatori ecologici si trovano a gestire un carico di lavoro significativamente aumentato, senza che siano stati adeguati i comparti di competenza o le frequenze di pulizia delle diverse zone.
Questo ha determinato non solo uno sforzo fisico maggiore, con ripercussioni sulla salute e sicurezza degli operatori, ma anche un aumento dello stress lavoro-correlato, alimentato dalle lamentele dei cittadini insoddisfatti per la situazione.
Il sindacato denuncia inoltre che gran parte degli operatori ha contratti part-time da 30 ore settimanali in inverno e 36 ore in estate, con occupazione limitata a 10-11 mesi all’anno. «Molti lavoratori faticano ad arrivare a fine mese – sottolinea Savini – nonostante svolgano un servizio essenziale per la collettività».
A peggiorare la situazione, gli operatori risultano spesso sotto inquadrati rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale, con un reddito medio considerato inadeguato rispetto alle mansioni e all’aumento del costo della vita.
Le richieste del sindacato per tutelare i lavoratori e migliorare il decoro urbano
La Fp Cgil chiede un intervento urgente da parte delle società e delle istituzioni coinvolte per riorganizzare il servizio di spazzamento manuale.
Tra le proposte avanzate ci sono:
- Aumento della frequenza di pulizia in alcune zone particolarmente critiche.
- Revisione dei comparti di spazzamento per adeguarli alle mutate esigenze territoriali.
- Garanzia di piena occupazione per i lavoratori durante tutto l’anno.
«Un intervento di questo tipo – conclude Savini – garantirebbe il duplice risultato di migliorare il decoro urbano e tutelare i lavoratori, che oggi si trovano in condizioni insostenibili. Come sindacato, metteremo in campo tutte le azioni necessarie per ottenere risposte concrete».
Necessario anche un approccio dei cittadini rispettoso rispetto alla gestione dei rifiuti urbani
Il tema sollevato dal sindacato invita a riflettere anche sull’importanza di un approccio rispettoso alla gestione dei rifiuti urbani da parte di tutti i cittadini. La collaborazione tra lavoratori, istituzioni e comunità può rappresentare la chiave per un miglioramento condiviso del decoro e della qualità della vita nei luoghi pubblici.