Da Brisighella a Las Vegas, con la voglia di tornare sotto i tre colli con una medaglia prestigiosa e lucente al collo. Sta per iniziare l’avventura dei mondiali under23 di judo, specialità kata, per la coppia di fratelli brisighellesi Alex e Luca Cavina. Il 9 novembre, infatti, si terranno le eliminatorie a Las Vegas che, in caso di successo, li porteranno il giorno stesso a disputare le fasi finali contro coppie provenienti da tutto il mondo: Stati Uniti, Giappone, Colombia. I due fratelli Alex e Luca, rispettivamente 22 e 16 anni, arrivano a questo appuntamento carichi dalla vittoria nazionale, con tante ambizioni e la voglia di dare il proprio meglio. Per loro è la prima competizione internazionale assieme, e saranno a Las Vegas assieme a un’altra coppia brisighellese senior, Mauro Collini e Tommaso Rondinini, di cui sperano di ripercorrere le orme e i successi.
Nel kata la coppia deve rappresentare al meglio le tecniche di combattimento del judo
«Quando partecipiamo a questo tipo di gare – racconta Alex -, l’obiettivo è vincere, non andiamo solo per fare presenza. Certo sarà difficile, e già entrare nelle finali sarebbe un ottimo risultato: significa che abbiamo superato la selezione per essere annoverati tra i migliori al mondo alla nostra prima apparizione all’estero». Alex e Luca sono avversari sul tatami, ma solo per finzione, con lo scopo di mettere in scena un combattimento perfetto. Il kata è una disciplina del judo che, nelle arti marziali, indica una serie di movimenti preordinati realizzati da una coppia e che rappresenta varie tecniche di combattimento. La gara di kata ha come scopo quello di raggiungere la perfezione della tecnica della disciplina del judo. Ogni tecnica viene valutata da giudici che danno un punteggio da 0 a 10 e si ottiene così un punteggio col quale si crea la classifica finale. «Del kata mi ha sempre affascinato la precisione e la cura che si deve avere nell’esecuzione dell’esercizio – spiega Alex – e per questo mi ha preso di più rispetto al combattimento vero e proprio del judo».
Alex Cavina: “La nostra è una palestra di comunità”
Le esibizioni sul tappeto per Alex sono partite prestissimo. «Tutto è iniziato da un volantino del Judo Brisighella che avevo visto quando avevo solo 6 anni – ricorda – e per me dopo è stato come entrare in una grande famiglia». Di allenamento in allenamento, arriva nel 2018 una tappa fondamentale: la conquista della cintura nera. «In un certo senso era finito un capitolo del judo e ne iniziava un altro, ancora più stimolante». Ed ecco arrivare i primi successi nazionali e oggi, oltre a gareggiare, Alex è anche aiuto allenatore per i più piccoli nella palestra di Brisighella. «Penso che il judo aiuti molto nel formarti il carattere – spiega – è una disciplina che insegna il rispetto per l’altro e a seguire delle regole. Quando siamo con i bambini, poi, valorizziamo gli aspetti giocosi e cerchiamo di creare un ambiente accogliente per aiutare a migliorarci: in questo senso la nostra palestra è anche una palestra di comunità».
“La cosa più difficile? L’approccio mentale dopo un errore…”
Ora con Luca ci si prepara a questa sfida oltreoceano, con quattro allenamenti a settimana. «Quando ho ricevuto la convocazione italiana è stata per me una grande soddisfazione, rappresentare i colori del tuo Paese all’estero è emozionante. E vivere questa sfida con mio fratello ci unisce molto». Nel kata si mettono così in scena duelli ‘finti’ ma spettacolari, con combattimenti che, all’apparenza, portano a bruschi sollevamenti e rovinose cadute per uno dei due componenti della coppia (uno dei due compie le proiezioni e gli attacchi, detto tori, Alex in questo caso; mentre l’altro subisce le cadute e i colpi dell’avversario, detto uke). «Non c’è da preoccuparsi: siamo allenati fin da piccoli a ‘imparare a cadere’ senza farci male, riuscendo ad attutire le cadute. La cosa più difficile è invece quella mentale: può capitare, durante l’esercizio, di fare degli errori. È lì però che non devi farti condizionare e andare avanti dando comunque il meglio. Questo fa la differenza». A pochi giorni dall’inizio della competizione, Alex e Luca portano con sé la determinazione e la disciplina apprese sul tatami di Brisighella. Qualunque sia il risultato, tornare a casa con l’esperienza di un mondiale sarà già una vittoria.