“Il Comune di Faenza ha deciso di patrocinare l’iniziativa privata Motor Play che si terrà questo weekend (13-14-15 settembre) , un “parco divertimenti” destinato agli “amanti di motori e della puzza di benzina” (sic dal sito https://motorplay.it/).
Ad attaccare questa decisione e chiedere un cambio di rotta è il gruppo Faenza Eco-logica.
“Dalla descrizione dell’evento – continuano gli attivisti – ci saranno 20 km di percorsi fuoristrada, tra boschetti e campi, “sulle prime colline”. Il passaggio delle moto su zone naturali inevitabilmente comporterà un impatto negativo, con disturbi alla biodiversità, inquinamento dell’aria e acustico. Il sindaco e la Giunta sanno che la natura non è un parco giochi?
A questi percorsi si aggiungono 100 ettari in via Monte di Pietà (ampio terreno vicino agli orti comunali) dove ci saranno ulteriori piste da motocross, workshop in un tripudio di rumori e polvere.
Arpa – si chiedono da Faenza Eco-logica ha fatto una valutazione dell’impatto acustico dell’evento e della polvere che si alzerà, visto che si tratta di una zona abitata?
In aggiunta ecco anche un tour di 150 km “con cambi veloci e ritmati” nelle strade della Romagna, fino al Mugello che aggraverà il traffico, l’inquinamento e innalzerà il rischio di incidenti per tutti gli utenti della strada.
Che cosa c’è da patrocinare in questo evento impattante, inquinante e diseducativo?
Il sindaco e la Giunta dunque – prosegue la nota stampa di Faenza Eco-logica – hanno approvato all’unanimità non solo il patrocinio ma anche un contributo di 11mila euro per sostenere questa iniziativa privata della società Zeranta Edutainment S.r.l. (di Jader Giraldi) alla quale però andranno tutti gli incassi dei biglietti.
Non solo, il Comune ha anche concesso gratuitamente alla società i due parcheggi di piazzale Tambini, lato campi e lato palazzetto, che per tre giorni saranno occupati da stand e camper del popolo dei motori.
Insomma, concludono da Faenza Eco-logica, profitti al privato e disagi per tutti.
Tutto questo mentre le ciclabili restano spezzettate e non ci sono bus dopo le 19 né i sabati di agosto né le domeniche tutto l’anno, mentre le linee sono pochissime e non capillari, mentre le strade scolastiche sono moribonde e in corso Matteotti continua la sosta selvaggia.
Da oltre un anno genitori, associazioni ambientaliste e sportive chiedono al comune di mettere in sicurezza via Graziola, luogo di accesso alle piste di atletica, con nuove strisce pedonali illuminate e rialzate, piste ciclabili protette e sicure e non è mai stato fatto, dichiarano dall’associazione.
In sostanza il Comune di Faenza e l’Unione della Romagna Faentina, invece di impegnarsi seriamente a realizzare quanto promesso nel Pums, stanno portando avanti dal 2021 con ottusa determinazione il progetto “Terre & Motori”, che va in direzione contraria alla sostenibilità, insieme a Imola e a tutti gli enti del CON.AMI.
Anche la società di promozione turistica IF Imola Faenza (partner dell’iniziativa e partecipata dai comuni) è totalmente sbilanciata sull’offerta motoristica, ignorando il turismo sostenibile senz’auto. Siamo, si chiedono gli attivisti, ufficialmente nella Motor Valley, ma a che prezzo?
A Imola continuano i progetti per allargare l’autodromo, con altro cemento vicino al fiume.
A Faenza il crossodromo dei Monti Coralli ha ricevuto più di 4 milioni di fondi pubblici, disboscando una collina, con l’illuminazione a spese del Comune, per permettere gare notturne.
In conclusione denunciamo lo sperpero di fondi pubblici per eventi che inneggiano ai motori e invochiamo un cambio di rotta, per puntare finalmente alla demotorizzazione della città e della regione.”