Un appassionato di armi ha sparato al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump. Molto si potrebbe scrivere sul contesto di questo avvenimento: le armi facili in America difese in primo luogo dai repubblicani, i comportamenti di Trump sfociati nell’assalto al Campidoglio, per evitare la certificazione della vittoria di Biden il 6 gennaio 2021. Una cosa però è certa: a questo punto le elezioni i del 5 novembre Trump può solo perderle, perché stante così le cose è diventato l’eroe americano a tutto tondo: sangue, capacità di rialzarsi, corpo offerto al racconto epico, pugno chiuso per garantire la propria voglia di rinascere e combattere.

Tra le molte foto dell’attentato, ce n’è una che è già circolata molto più delle altre e che gran parte dei giornali statunitensi e internazionali ha usato per illustrare i propri articoli: è quella che riprende Trump dal basso, subito dopo che si è rialzato in seguito agli spari, con il sangue sul lato destro della faccia e il pugno alzato, mentre quattro agenti del Secret Service cercano di proteggerlo e allontanarlo dal palco: sullo sfondo c’è una grande bandiera statunitense.

Ci ricorda la celebre foto del 23 febbraio 1945 nella battaglia di Iwo Jima, con sei militari statunitensi ripresi nell’atto di issare la bandiera degli Stati Uniti d’America

C’è insomma un notevole allineamento di elementi e circostanze emblematiche che rendono questa foto più adatta delle altre a rappresentare la situazione, e infatti è già diventata un simbolo tra i sostenitori di Trump, che la stanno usando e condividendo, per avvalorare la loro visione dell’ex presidente come una sorta di eroe che rischia la vita per il popolo americano.

La foto è stata scattata da Evan Vucci, il responsabile del dipartimento fotografico della prestigiosa agenzia di stampa Associated Press a Washington e vincitore nel 2021 del Premio Pulitzer, il più prestigioso premio giornalistico al mondo.

Parte del merito della buona riuscita di questa e altre foto è certamente anche di Trump, che con un certo istinto per la teatralità non ha voluto allontanarsi dal podio prima di avere la possibilità di presentarsi in quel modo ai suoi elettori: dai video si vede che mentre gli agenti della sicurezza gli dicono che devono muoversi, lui cerca di bloccarli e li tiene lì per avere il tempo di alzare il pugno e mostrarsi ai suoi sostenitori. Subito dopo si vede il pubblico esultare e urlare «U-S-A!», «U-S-A!».

Nella campagna elettorale in corso Trump sta cercando di trasmettere un’immagine pubblica di sé come un uomo forte e valoroso, in netta contrapposizione con l’attuale presidente Joe Biden, candidato del Partito Democratico, in grande difficoltà e percepito come anziano e debole. L’attentato e soprattutto la foto potrebbero quindi diventare un momento chiave anche della campagna elettorale di Trump e più in generale della sua attività politica se egli saprà passare dalle parole divisive che finora ha sempre usato ad una visione più ecumenica, da eroe del 7° cavalleggeri arrivato a salvare l’America.

Il 5 novembre ormai è nella mani di Trump, se saprà rivelarsi un leader intelligente, un presidente in grado di proteggere la popolazione statunitense, più che un politico incendiario come è stato finora.

Tiziano Conti

Per vedere la foto di Evan Vucci, che non si può pubblicare per questioni legate ai diritti di immagine:

  • sul suo profilo Instagram
  • su Gogle indicando “Trump foto Vucci” ne escono a decine