Sono tante le storie che la vicenda dell’alluvione in Romagna ci ha regalato all’insegna della solidarietà. Più o meno note, a partire da quelle che hanno per protagonisti i giovani angeli del fango. E il presidente Mattarella ne ha indicato alcuni come Alfieri della Repubblica. Poi ci sono storie anch’esse belle, ma rimaste più nell’ombra. Una di queste è maturata all’interno di un condominio di via De Gasperi 34 in Borgo a Faenza. Qui l’acqua l’hanno vista bene, perché ha superato i 4,5 metri ed è rimasta diversi giorni. Piano terra completamente sott’acqua, residenti del piano primo allagati con oltre un metro di fango in casa, costretti a risalire le scale abbandonando tutto. I protagonisti del 16 e 17 maggio 2023 sfollati al terzo piano da Romina che con cuore immenso ha messo a disposizione il proprio appartamento per chiunque ne avesse bisogno …qualcuno li ha pure contati: 17 adulti, un bambino, 4 gatti, un criceto e un cane. Fra gli adulti Grazia, originaria di Taverna, in provincia di Rimini, e da anni residente ai piani alti del civico 34. Nel riminese esiste la Taverna degli artisti, ma esiste anche una località con questo nome, nel comune di Montescudo-Monte Colombo. Luogo collinare di confine con le Marche, a 170 metri sul livello del mare. A Taverna vivono circa 560 persone dei quasi 7mila dell’intero comune. Nel 2023 le cronache hanno raccontato del gemellaggio realizzato fra Montescudo-Monte Colombo e Russi per legami comuni con la figura di Luigi Carlo e Domenico Farini. 

Gli aiuti arrivati da Taverna, in provincia di Rimini

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Grazia vive a Faenza da anni. I suoi legami col paese di origine sono ancora forti. Quando l’acqua è penetrata nell’edificio lei era ben sicura nel suo appartamento ai piani alti. Dalla finestra la vista era desolante. All’interno, dalla tromba delle scale, è cominciato un po’ di trambusto. Così che lei ha deciso di fare qualche scalino e cominciare a prendere confidenza con un po’ di condomini. Non era la classica riunione di condominio con discussione sulle spese comuni. Era la presa d’atto di una situazione di difficoltà senza soluzione. Quelli del primo piano erano tutti impossibilitati a rientrare. Col passare del tempo arrivano le esigenze di usufruire dei servizi, di disporre di qualche indumento, o di qualche cosa da sgranocchiare, telefoni fuori uso, ecc. Ben presto Vigili del Fuoco e Protezione Civile si sono mobilitati. Ma in difficoltà non c’è solo quel condominio, quindi non si può contare sulla tempestività di aiuti locali.

Gli amici di Grazia a Taverna, suo paese d’origine, pensano a una “chat aiuti” tra i tavernesi e i Condomini di V De Gasperi 34, una linea per velocizzare gli aiuti. Basta chiedere e “l’elenco della spesa” è pronto. Una serie di: tira acqua, dei mocho, delle tute in tyvec (quelle bianche da bonifica con cappuccio), igienizzanti, spugne, carriole, secchi … e altro ancora. A Taverna la voce si diffonde e tutti sono pronti a organizzarsi per preparare un furgone per il fine settimana che possa prendere la via di Faenza. I protagonisti citati avevano anche necessità di nutrirsi. Così partono di domenica con due furgoni per assistere il condominio faentino aiutando nello sgombro e nelle pulizie, ma anche pronti con un pranzo per tutti! Così i condomini dei piani alti hanno allestito tavole di fortuna nei pianerottoli e, seduti nei gradini tutti hanno gustato un pranzo inaspettato con specialità riminesi: una serie di primi fatti in casa (che brave quelle donne!) con relativi sughi e condimenti, vino. Sacchi di pane… che buono quel pane! Che bravo quel fornaio di Riccione! E poi antipasti, affettati, formaggi, dolci, ecc. … che bontà! Che pasta! A Taverna sono speciali!

alluvione via de gasperi

Nel passare delle ore non sono mancati i momenti per chiacchierare e magari per cantare. Passano i giorni e l’acqua rientra negli alvei naturali, anche se la fogna rimane intasata (qui problemi di acqua si erano registrati anche una decina di anni prima per un disguido alle paratie di scarico delle fognature nel fiume Lamone). Resta il fango, resta ancora un duro lavoro. Ma insieme si procede meglio. Qualche risultato si vede. Purtroppo, a piano terra c’è da mettere fuori tutto dalle cantine, dal primo piano, invece, la cosa più semplice … è buttare letti materassi dalla finestra. Non si è salvato praticamente nulla. Ma la gratitudine a questi uomini e donne di Taverna, che hanno messo a disposizione la loro energia, il loro tempo con una solidarietà indescrivibile rimarrà impressa nei cuori dei condomini borghigiani.

a cura di Giulio Donati