Contrastare la dispersione scolastica, in particolare fra studenti stranieri e fra quelli con disturbi dell’apprendimento, tramite percorsi alternativi che mettano sempre al centro i bambini, le loro potenzialità e creatività. È partito a marzo il progetto Rikki Tikki Tavi: crescere imparando, promosso dall’associazione Pigreco-Semi di intercultura in collaborazione con A mani libere, attraverso fondi ministeriali. Il progetto si rivolge a bambini delle elementari e medie del Comune di Brisighella, con un’attenzione particolare a quelli stranieri, per esempio i richiedenti asilo ospitati alla casa Ami (Amici mondo indiviso) di Fognano e provenienti dall’Eritrea, oppure alle famiglie segnalate dalla rete Caritas del Monticino. Si tratta di alunni che possono avere difficoltà – per motivi linguistici o cognitivi – a studiare e fare i compiti attraverso la modalità della lezione frontale. Da qui lo sviluppo di metodologie alternative, da anni promosse da Pigreco.
Si può imparare non solo ripetendo a memoria la lezione riportata sui libri, ma anche tramite laboratori sulle emozioni, l’arteterapia e attività legate alla cucina e all’apprendimento non formale. Il progetto, della durata di un anno, punta a raggiungere in tutto un centinaio di bambini. In questa fase è già partito il percorso di inclusione per i bambini stranieri, con i quali vengono svolti laboratori specifici il sabato mattina, alternando attività ludiche e di inclusione linguistica. A queste attività seguiranno cre e campi estivi, workshop legati alle materie Steam con il supporto dei volontari internazionali del Corpo Europeo di Solidarietà. «Tutte queste attività sono fondamentali per intercettare possibili casi di futura dispersione scolastica – spiega Mara Montanari, una delle referenti del progetto -, spesso avvengono alle superiori e per questo bisogna intervenire prima. Tutto questo si collega agli incontri che stiamo svolgendo con le associazioni di Brisighella per comprendere i bisogni del territorio».