Francesca Bosi, 22 anni, residente a Brisighella è studentessa al terzo anno di Medicina. Frequenta la parrocchia come catechista ed è tra le fondatrici dei “Ragazzi di Brisi” da cui si è momentaneamente distaccata per via della campagna elettorale. Ha inoltre svolto servizio presso la Caritas. È la più giovane candidata della lista di centrosinistra Siamo Brisighella a sostegno di Loris Naldoni.

Intervista a Francesca Bosi

Francesca, cos’è per te l’impegno politico?

Mettermi in gioco per il bene della mia comunità, ed è un aspetto che cerco di portare avanti in maniera quotidiana nella mia vita. Quando mi è stata proposta la candidatura, ho trovato in questa lista un ambiente accogliente e con tanta voglia di fare. Attraverso la mia testimonianza spero di poter coinvolgere anche tanti altri giovani all’interessarsi al bene comune.

Come vedi il rapporto tra i giovani e politica?

Come in tutte le fasce d’età è vario e non va etichettato. In questi giorni ci sono stati tanti giovani che mi hanno ringraziato per il mio impegno e altri che vedono ancora la politica solo come l’affiliarsi a un partito, e quindi in un certo senso ne stanno fuori e ne sono disinteressati. Il 23 maggio in un incontro pubblico avrò modo di confrontarmi con i giovani della vallata e sarà l’occasione per ascoltare tutto quello che hanno da dire, e magari stimolare in qualcuno la fiducia nell’impegno politico.

Quale valore aggiunto puoi dare alla tua lista?

Sono una persona intraprendente, e mi metto in gioco in un’esperienza solo se posso fare del mio meglio. Avendo sempre vissuto fin da piccola il territorio, ne conosco le dinamiche e tante realtà. Mi piace lavorare sugli aspetti organizzativi, e l’essere giovane è un valore aggiunto.

Politiche giovanili. Quali sono gli aspetti su cui puntare in vallata?

La più grande esigenza è fornire ai giovani spazi di aggregazione, sia fisici sia di opportunità. Servono quindi ambienti accoglienti e adatti a loro, in cui possano sentirsi protagonisti. In particolare, pensiamo che, una volta terminati i lavori, l’Osservanza possa essere l’ambiente ideale di socialità. Qui si possono creare progetti in sinergia con la promozione della cultura e il turismo. Poi c’è la biblioteca, dove si potrebbe valorizzare la terrazza come luogo di promozione alla lettura e di incontro. Un aspetto fondamentale è poi ridare a Brisighella la piscina comunale, con prospettive che siano però più lunghe del comodato d’uso a 5 anni finora previsto.

Oltre agli spazi aggregativi, su cosa puntare?

Dobbiamo coinvolgere i giovani nella cosa pubblica, non solo a parole ma nei fatti e con un impegno in prima persona. Tra le proposte abbiamo quella di realizzare un bilancio partecipativo con i giovani di modo che siano i ragazzi stessi a dare vita a progetti per la vallata. E ci vogliamo focalizzare anche su uno sportello psicologico per loro in collaborazione con le scuole. Inoltre vanno potenziati i trasporti: oltre al tema della ferrovia, pensiamo alla creazione di una pista ciclabile nel tratto Brisighella-Fognano.

Tra i giovani c’è il sentimento comune, prima o poi, di andare via dalla vallata.

Il mio augurio è che si possa fare un’inversione di tendenza. Questo deve avvenire offrendo più servizi e attenzione a loro. Bisogna far sì che non solo abitino un territorio, ma lo vivano attivamente. Questo crea l’affezione e la voglia di restare e impegnarsi, rilanciandosi anche nelle associazioni. Il tema è complesso: pensiamo ai dissesti portati dalle frane, alle problematiche di viabilità che ne conseguono. Oggi vivere nelle piccole frazioni di vallata non è facile, ma se un giovane riesce a essere protagonista del territorio e a viverlo, allora scatta qualcosa che può fargli decidere di investire il proprio futuro qui.

Il sogno per il futuro?

Che il nostro paese torni a essere comunità in senso vero e ci sia più solidarietà tra tutti. Se si crea questo, di conseguenza, allora sarà possibile anche valorizzare il lavoro, l’ambiente, il turismo. Ma bisogna partire da lì.

Samuele Marchi