Filippo Franchi, 20 anni, residente a Brisighella, è studente di Agraria e conduce, assieme al padre, una fattoria didattica. Lavora inoltre alla piscina comunale di Faenza. È il più giovane candidato della lista Per il buon governo di Brisighella a sostegno di Massimiliano Pederzoli.

Intervista a Filippo Franchi

Filippo, come nasce la tua candidatura?

L’interesse all’impegno politico è nato dal voler fare qualcosa per i giovani. Si sentiva la mancanza di eventi, in vallata, dedicati a loro. Così ho deciso di organizzare la scorsa estate alcuni appuntamenti all’Osservanza, grazie alla collaborazione e disponibilità del Comune. Oltre all’aspetto di convivialità, questi eventi hanno unito anche la cultura e la fotografia. Sono andati bene. Da lì mi è stato chiesto dal sindaco Pederzoli di candidarmi per essere portavoce dei giovani brisighellesi. Avere un giovane in consiglio comunale in prima persona, può aiutare tanti altri ad avere confidenza nel dialogo con l’Amministrazione.

Cosa fare per incentivare questo dialogo?

Tra le proposte c’è quella di aprire uno sportello d’ascolto dedicato ai giovani. Uno spazio dove si possano proporre idee, ma anche ricevere aiuti nel difficile contesto burocratico nell’organizzazione di eventi. Essendoci passato in prima persona, capisco tutte le difficoltà e burocrazia che si incontrano. Il dialogo di fiducia tra giovani e Amministrazione è fondamentale.

In questi giorni di campagna elettorale, come vedi il rapporto tra giovani e politica?

Tra i ragazzi della mia età è vero, c’è poco interessamento per la politica. Viene vista come qualcosa di distante da loro e non c’è voglia di informarsi. Spesso ci sono pregiudizi legati ai partiti, mentre invece è uno spendersi per tutta la comunità. Per inizio giugno stiamo organizzando un incontro dedicato ai giovani in cui mi confronterò con loro su tanti temi.

Restando in tema di eventi e proposte per i giovani, su quali aspetti puntare?

Vanno bene le sagre, ma mancano eventi dedicati nello specifico ai giovani. Questo li porta ad andare poi lontano e a cercare altrove quello che non trovano qui. Un’altra proposta è quella di creare un’aula studio, in biblioteca, a cui si possa accedere tramite badge. Spesso le aule universitarie sono piene, e in questo modo si incentiverebbe di più a vivere il proprio territorio anziché stare fuori. La situazione della piscina comunale poi si sta sbloccando, e in futuro mi piacerebbe si riqualificasse anche l’ex Gufo, uno spazio che potrebbe essere utile per le associazioni.

Come vedi il rapporto con le associazioni?

Le associazioni di volontariato sono in difficoltà perché non c’è ricambio generazionale. Pochi giovani si impegnano in questo senso. Un modo per intercettarli, secondo me, è quello di essere più presenti sui social e utilizzare canali diversi per farsi conoscere. Magari un giovane avrebbe anche voglia di dedicare del tempo a queste realtà, ma non le conosce o non viene coinvolto.

Molti giovani non vedono nella vallata il proprio futuro. Cosa fare?

Bisogna dare alle giovani famiglie servizi adeguati per crescere i propri figli, in primis asili e scuole. C’è una storia esemplificativa: una famiglia formata da una coppia di una trentina d’anni con figli, indecisa se trasferirsi da Fognano oppure no… i lavori in corso all’asilo La Farfalla li stanno facendo propendere a rimanere. Certo la sfida alla denatalità è difficile e complessa. È importante incentivare agricoltura e turismo, che sono la base del nostro territorio, creando posti di lavoro. Questo tema si intreccia a quello della viabilità. Questa amministrazione ha speso 2,6 milioni di euro per la riasfaltature di strade, importante anche per il decoro cittadino. Una manutenzione di questo tipo dà anche un importante biglietto da visita a livello turistico. Per il futuro sogno una Brisighella infatti che sappia invertire la tendenza alla denatalità e aumentare l’attrazione turistica. E i dati degli scorsi mesi vanno già in questa direzione.