Sabato 18 maggio, nell’ambito della Giornata dei Musei, il Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara presenta i pezzi unici in ceramica blu e bianca di 60 artisti ceramisti provenienti da Italia, Paesi Bassi e Turchia, tra cui la ceramista faentina Mirta Morigi.

Questo significativo evento culturale e artistico, conta numerosi soggetti interessati, tra cui l’Ambasciata dei Paesi Bassi, l’Ambasciata d’Italia e l’Università Hacettepe, e non si limita solo a una mostra, ma è una celebrazione dell’arte contemporanea da parte del Museo delle Civiltà Anatoliche.

L’evento, guidato dalla Galeri Art Gallery, una delle gallerie più importanti di Ankara, vede il contributo del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica della Turchia.

Il blu nella ceramica faentina è un narrazione che si dipana lungo secoli di storia e tradizione. Dalla dinastia Ming al mondo arabo, ed infine nel XIII° secolo questo colore vibrante inizia ad arricchire le ceramiche italiane.

Nel Rinascimento, i maestri ceramisti di Faenza perfezionarono l’arte della maiolica, al punto che il binomio Faenza-Faience diviene conosciuto in tutto il mondo. E il blu contribuisce ad arricchire i manufatti e a simboleggiare ricchezza, il prestigio, eleganza e la raffinatezza.

Ancora oggi, il blu cobalto intenso continua ad essere presente nelle ceramiche faentine, reinterpretato dalle abili mani dei maestri contemporanei, che mescolano tradizione e innovazione per creare opere emozionanti che parlano al cuore e alla mente.

Mirta Morigi 2020 ©FC 09932

“Dopo avere sperimentato i bianchi, i rossi e i verdi -spiega Mirta Morigi– da due anni mi sono dedicata molto profondamente al blu ,a questo colore che ha tutte queste caratteristiche legate alla storia della ceramica.

Il contatto con la Turchia viene attraverso la gara dei Tornianti e tramite ‘incroci’ che abbiamo con le città della ceramica e in particolare con quella di Menemen, uno dei distretti della provincia di Smirne”.