Domenica 21 aprile, il CEAS della Romagna Faentina promuove una giornata di turismo “a due ruote” per far conoscere il percorso ciclabile che corre lungo il tratto del Canale Naviglio tra Faenza e Bagnacavallo, un’infrastruttura che trae le sue origini nel lontano XVIII secolo, quando il Conte Scipione Zanelli sognava di collegare il Mar Tirreno e il Mar Adriatico, attraverso una nuova via d’acqua.
Il progetto futuristico di Scipione Zanelli non si realizzò del tutto, ma almeno il collegamento tra Faenza e il mare Adriatico fu assicurato dalla costruzione di un canale che prese il nome del suo progettista: il Naviglio Zanelli.
L’antico canale, che oggi è di proprietà del Comune di Faenza, si sviluppa lungo il territorio romagnolo di pianura, fra i comuni di Faenza, Cotignola, Bagnacavallo, Alfonsine, fino a sfociare nel Canale Destra Reno ed è oggetto di interventi di valorizzazione e riqualificazione grazie al finanziamento ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna (Programma Fesr 2021-2027), per la progettazione e realizzazione di infrastrutture verdi e blu, in aree urbane e periurbane.
L’importo complessivo per il progetto è di oltre un milione e trecentomila euro.
Il programma della ciclo-escursione del 21 aprile “Sulla Strada Verde e Blu”
Domenica 21 aprile si andrà alla scoperta di questo incredibile percorso assistiti da Anna Letizia Monti dell’AIAP (Associazione Italiana Architetti del Paesaggio) che accompagnerà il gruppo illustrando i principali punti di interesse storico-culturale e paesaggistico.
L’escursione è facile e adatta a tutti, su stradelli asfaltati che affiancano il canale, per un totale di 40 km circa, andata e ritorno.
Sul percorso si incontreranno manufatti storici come mulini e ponticelli e si attraverseranno interessanti aree naturalistiche come l’area di riequilibrio ecologico Podere Pantaleone o la stazione “Stagno della Fornace Violani” della Riserva Naturale di Alfonsine.
La giornata inizia alle 8.45 con il ritrovo presso piazzale Sercognani a Faenza, dove avviene la registrazione dei partecipanti. Alle 9.00 si parte, con una breve sosta alle 9.45 a Granarolo Faentino per conoscere la storia dell’artista Maddalena Venturi, seguita da una visita guidata alle 11.00 al centro storico di Cotignola e alla Casa Museo di Luigi Varoli.
Verso mezzogiorno, il gruppo arriverà a Bagnacavallo, è prevista una pausa presso il Podere Pantaleone, un’area naturale protetta, per il pranzo gestito autonomamente dai partecipanti.
Dopo il pranzo, alle 14.30, è prevista una visita guidata all’interno dell’area protetta curata dall‘Associazione Lestes.
Il ritorno a Faenza sarà autonomo.
Modalità di iscrizione e informazioni tecniche
L’iniziativa è a partecipazione gratuita, ma a numero chiuso; quindi, si consiglia di prenotare con anticipo scrivendo una mail a info@ceasromagnafaentina.it, scrivendo un messaggio Whatsapp al numero 329 210 75 64, oppure attraverso il modulo online pubblicato sul sito del CEAS (https://www.ceasromagnafaentina.it).
Per la prenotazione è necessario comunicare i seguenti dati: nome, cognome, età, numero di telefono, e-mail.
Chi non potrà utilizzare la propria bicicletta, avrà la possibilità di noleggiarne una a prezzo convenzionato, sia MTB che E-Bike. Durante la giornata un van attrezzato per il supporto tecnico scorterà il gruppo, assistendo i partecipanti in caso di forature o piccoli inconvenienti meccanici.
Per l’organizzazione hanno collaborato col CEAS il Servizio manutenzione del verde e decoro urbano dell’Unione della Romagna Faentina, l’Associazione Italiana Architetti del Paesaggio, le Guardie Ecologiche Volontarie, Associazione “Amici del Canal Naviglio Zanelli”. È stato ottenuto il patrocinio dei Comuni di Cotignola e Bagnacavallo.
Il progetto e le relative iniziative
Questa iniziativa si inserisce in un progetto integrato di turismo sostenibile elaborato dai CEAS Intercomunali dell’area romagnola e ferrarese: il CEAS della Romagna Faentina, il CEAS del Circondario Imolese, il CEAS delle Valli e dei Fiumi.
Il progetto intende stimolare “buone pratiche” di fruizione consapevole e a basso impatto, incentrate sulla mobilità sostenibile e in particolare sull’uso della bicicletta; valorizza in particolare le ciclovie e i percorsi ciclo-pedonali che toccano aree e siti di interesse ambientale e paesaggistico (quali parchi e riserve naturali, paesaggi protetti, geositi) e di interesse storico-artistico (come i centri storici, i mulini e i manufatti dell’antica bonifica).