Venerdì 26 gennaio alle 17:30 presso l’Aula 4 del Complesso di Faventia Sales, in via San Giovanni Bosco, le alunne e gli alunni del Liceo Torricelli presenteranno alla città e inaugureranno la mostra “Parole di inciampo – Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

Durante la serata è previsto un momento musicale con Edoardo Argani (oboe) e Matteo Loli (piano).

L’esposizione è stata realizzata dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Torricelli – Ballardini di Faenza che hanno partecipato al Viaggio della Memoria, coordinati dalle prof.sse Milena Alpi, Eleonora Conti e dal prof. Enrico Gaudenzi e sarà visitabile dal 24 gennaio al 3 febbraio nei seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 19:30. Chiuso la domenica. La mostra è allestita nella veranda al piano terra del complesso di via San Giovanni Bosco.

Il progetto all’origine della mostra: venti alunni ed alunne del Liceo Torricelli-Ballardini in Polonia per un “Viaggio della Memoria”

La mostra rappresenta il punto di arrivo di un progetto, realizzato in collaborazione con il Liceo Ricci-Curbastro di Lugo e con il contributo dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che ha permesso a venti fra alunne e alunni del Liceo Torricelli-Ballardini di partecipare a un Viaggio della Memoria in Polonia, lo scorso ottobre.

Tra le tappe del percorso, conferenze sul tema della Shoah, momenti di riflessione e ricerca di fonti storiche, la visita al MEIS, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, e ai campi di Auschwitz e Birkenau.

Il titolo “Parole d’inciampo sottolinea la ricerca da parte delle ragazze e dei ragazzi di alcune parole che possono aiutarci a conoscere, in minima parte, quanto è stato e che forse possono indirizzare il nostro sguardo verso il presente: uno sguardo responsabile e lucido, che riesca a vedere le minacce, gli orrori intorno a noi, i tanti muri e fili spinati, ma anche alcuni segni diversi: uno spiraglio rappresentato da una porta socchiusa, una rete di aiuto e solidarietà, una pianta che cresce in mezzo alle rotaie, un ponte che collega e unisce, un dialogo impensabile.

In questo percorso hanno avuto un ruolo importante Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Ravenna, e la prof.ssa Elena Romito, docente di Storia e Filosofia e coordinatrice di numerose ricerche d’archivio sulla storia delle famiglie ebraiche faentine.