Ognuno ha dato una mano come meglio poteva. C’è chi ha deciso di prendere su una domenica e andare, pala in mano, a Faenza e chi invece si è preso l’aspettativa dal lavoro per restare una settimana e dare un contributo maggiore. Atri ancora hanno scelto Faenza per restare. C’è chi preparava il pranzo in cucina e chi andava in mezzo al fango a spalare. In comune c’era il ritrovarsi assieme, condividere esperienze e fare del proprio meglio per aiutare a città a ripartire. E il luogo in cui tutto questo avveniva era il centro sociale Mita, che da maggio fino a luglio ha ospitato circa un’ottantina di volontari provenienti da tutta Italia.

Il centro sociale metteva a disposizione tre docce calde, la cucina e 42 posti letto, creando un luogo accogliente per tutte quelle persone che hanno deciso di dare una mano. «In media ospitavamo dalle dieci alle venti persone ogni settimana – racconta Anna Foschini, una delle volontarie del centro sociale – e con tanti di loro si è creata una bella relazione che continua ancora oggi. In tanti sono tornati a trovarci proprio perché si sono trovati bene, ma di per sé non facevamo nulla di straordinario: stavamo in loro compagnia, cucinavamo e mettevamo a disposizione quello che poteva servire. E loro avevano sempre un grande sorriso per quello che facevano. Una ragazza volontaria mi ha detto che una delle cose che l’ha commossa di più è stata una signora anziana, che stava aiutando, che le ha detto: dammi un abbraccio, è la cosa di cui ho più bisogno in questo momento». Per ringraziarli, nelle scorse settimane il centro sociale ha donato loro una ceramica con scritto Grazie di cuore. «E ora tanti di loro – dice – sono partiti per Prato».

Le attività del centro sociale Mita: ginnastica, ballo, presentazione di libri…

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Dallo straordinario all’ordinario: il centro sociale ha come obiettivo l’animazione della comunità con iniziative, progetti e proposte culturali per ogni età. Con i bambini dell’asilo si organizzano feste, mentre uno degli appuntamenti fissi nel parco è la Festa dei nonni. «Quest’ultima si è conclusa con il solito giro pizza e, d’accordo con i genitori dei bimbi dell’asilo, il guadagno anziché donarlo all’asilo come tutti gli anni è stato donato alla pizzeria Il Girasole di via Della valle colpita dall’alluvione. Vorrei ringraziare le forze dell’ordine che hanno vegliato con discrezione sulla festa». I tesserati del centro sociale sono in tutto 200, con uno staff direttivo composto da sei persone. «Una delle principali attività che proponiamo è la ginnastica di gruppo, rivolta in particolare alle persone anziane – spiega Anna -. Questo per tenersi in forma, ma anche per creare occasioni di stare assieme. La domenica sera invece è dedicata al ballo, mentre offriamo uno spazio anche ai giovani di un gruppo teatrale per le loro prove. Stiamo inoltre promuovendo diverse iniziative culturali con la biblioteca La Bitta: un giovedì al mese organizziamo incontri con autori o esperti e il sabato presentazione di libri».

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Attività che possono aiutare a valorizzare tutto il quartiere. Il parco Mita è spesso sotto i riflettori per episodi di cronaca e degrado. «Quasi tutte le mattine faccio una passeggiata nel parco per fare la raccolta differenziata e raccogliere le bottiglie che vengono lasciate per terra. Sicuramente con le ultime ordinanze la situazione è migliorata».

Samuele Marchi