Le coccinelle ora hanno la propria casa: una “grande quercia” ricca di colori e immersa nel bosco nei locali di via Fossa 10 a Brisighella. Sabato 16 dicembre dalle 17.30 il gruppo Agesci Valdilamone 1 inaugura la sede delle “Coccinelle”, realtà che comprende bambine e ragazze scout dagli 8 ai 12 anni. Da un anno infatti il gruppo, in costante crescita negli anni, ha aperto questa sezione che si affianca a quella parallela maschile dei “Lupetti”. Per l’occasione, durante l’evento, Benedetta Baldi (che nel 1998 entrò a Faenza come ‘coccinella’ nello scautismo) presenterà il libro Coccinelle, guide e scolte di Faenza, edito da Tempo al libro. Corredato da ben 100 immagini, questo volume riempie un piccolo vuoto storico grazie alle voci di coccinelle, guide e scolte di alcuni decenni fa, che ci riferiscono con schiettezza ed entusiasmo la loro esperienza.

Intervista a Benedetta Baldi

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Benedetta, come è nato questo libro?

Dopo la mostra dedicata al centenario dello scautismo faentino, nel 2022, è venuto alla luce molto materiale dell’Asci (sezione maschile, ndr) e meno dell’Agi (femminile). Ho deciso quindi di colmare questa mancanza con nuove ricerche. Così ho intervistato una quarantina di persone che hanno fatto le guide tra il ’45 e il ’74 (anno in cui nasce l’Agesci dalla fusione tra Asci e Agi, ndr). Sono emersi tanti contenuti e documenti interessanti: centinaia di foto inedite, racconti di grande valore e persino un quaderno di caccia dell’epoca.

Quando sono nate le guide a Faenza?

Dopo la guerra. Una data ufficiale è l’8 dicembre ’45, ma in realtà i raduni sono iniziati già in primavera, su spinta di uno dei fondatori storici dello scautismo a Faenza, Giulio Argnani, e mons. Giuseppe Lanzoni, che hanno radunato diverse ragazze a Palazzo Milzetti a Faenza, presso l’abitazione Savelli. Si voleva dare anche alle ragazze l’opportunità di vivere l’esperienza dello scautismo. Poi nel tempo la sede si è spostata in corso Matteotti, dove è rimasta fino agli anni ’90.

Cosa emerge dalle testimonianze che hai raccolto?

Un grande respiro di libertà. Le ragazze di 15 e 16 anni, all’epoca, dovevano stare chiuse in casa mentre vedevano i fratelli uscire. Frequentando le guide, queste giovani hanno invece potuto incontrarsi, sperimentarsi e trovare spazi di crescita, autonomia e libertà prima impensabili. Oggi è scontato partire e fare dei campi estivi in tenda, all’epoca non lo era affatto. Ancor meno lo erano le route per le ragazze più grandi (campi itineranti con tutto l’occorrente nello zaino): nel libro è raccontata l’esperienza di quattro ragazze negli anni ’60. A queste persone lo scautismo ha dato tanto, come si evince dai racconti presenti nel libro. Quella che oggi è una 93enne, intervistata, mi ha detto che l’essere guida le ha fatto capire il valore di mettersi al servizio degli altri, un valore che l’ha accompagnata per tutta la sua vita. Penso che quello che può dare il guidismo ancora oggi penso sia questa ricerca di indipendenza, autonomia e libertà, che non è venuta meno. E tutto questo aiuta anche a colmare la disparità di genere, dato che la coeducazione tra ragazzi e ragazze è uno degli elementi chiave dell’educazione scout.

Gli scout del reparto lanciano il contest per votare l’angolo di squadriglia più bello

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In concomitanza con l’inaugurazione delle sede delle Coccinelle, sabato 16 dicembre dalle 17.30 il reparto Madonna del Monticino (ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni) del gruppo Agesci Valdilamone presenta nella sede di via Fossa 10 i suoi nuovi angoli di squadriglia. Sarà possibile per i partecipanti votare l’angolo più bello tra le sei squadriglie. Ingresso libero con aperitivo di autofinanziamento del gruppo.

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